Sono tanti gli italiani che hanno usufruito del Superbonus 110%: ora partono i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate
Il SuperBonus è stata sicuramente, ed è tutt’ora, una delle misure più controversie in Italia. Se da una parte rappresenta una occasione di rilancio per l’edilizia, dall’altro lato ha portato anche ad illeciti da parte dei soliti furbetti, cosa che ha portato a perdite di diversi miliardi di euro per le casse dello Stato.
Proprio per questo motivo che l’Agenzia delle Entrate ha fatto scattare una serie di controlli atti a scovare tutti coloro che commettono tali illeciti. A finire sotto la lente di ingrandimento del Fisco sono soprattutto i condomini: l’Agenzia delle Entrate sta scandagliando le posizioni dei contribuenti che hanno dato vita a un condominio e poi hanno chiesto l’accesso all’incentivo, per verificare la presenza di casi di elusione per abuso del diritto.
Superbonus 110%: scattano i controlli dell’Agenzia delle Entrate
La maggior parte degli abusi per quanto riguarda il Superbonus 110% riguardano le villette private ma anche i condomini. I controlli sono scattati a seguito di una sentenza della Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Trieste che riguarda una società che ha acquistato un immobile composto da 9 unità abitative.
Secondo l’Amministrazione tributaria la società aveva avviato una serie di operazioni per ottenere il Superbonus tramite la cessione degli immobili a soggetti come madre, coniuge e suocera dell’Amministratore unico della società stessa. Per questo motivo la cessione del credito per il condominio è stata bloccata.
Dagli accertamenti è venuto fuori che la società fosse l’effettiva acquirente e proprietaria dell’immobile e non la madre, moglie e suocera dell’amministratore, come indicato. A partire da questo caso di cronaca che l’Agenzia delle Entrate ha avviato una serie di controlli a tappeto. Tutti i nuovi condomini, creati poco prima della richiesta del Super Bonus, saranno dunque analizzati in maniera approfondita.
Ricordiamo, in ogni caso, che l’Agenzia delle Entrate ha otto anni di tempo per verificare i documenti esibiti per usufruire dei bonus fiscali. Nel caso in cui si dovesse incappare in controlli è bene conservare tutta la documentazione relativa al Superbonus e quindi fatture o ricevute fiscali comprovanti le spese effettivamente sostenute per la realizzazione degli interventi e dichiarazione del proprietario di consenso all’esecuzione dei lavori, in caso i lavori siano effettuati dal detentore dell’immobile.