Quando le nuove prestazioni prenderanno il posto del Reddito di Cittadinanza (RdC), ecco quali sono le certezze al momento
Tra breve si saranno ancora più certezze riguardo il Reddito di Cittadinanza. Infatti già dal 1° maggio dovrebbe essere noto il decreto Lavoro che determinerà i dettagl delle prestazioni che prenderanno il posto della prestazione contro la povertà. Con il nuovo provvedimento del governo prenderanno infatti il via delle prestazioni che interesseranno gli attuali fruitori del RdC.
I contorni non sono al monento del tutto definiti, ma è certa una riduzione della platea dei beneficiari con una drastica stretta ai requisiti per l’accesso. Si abbasserà certamente la soglia Isee e l’importo dell’erogazione, calcolato con coefficienti di scala di equivalenza meno favorevoli alle famiglie. Per le date vi sono già delle certezze.
Sicuramente con l’erogazione di luglio finirà la prestazione per tutti i cosiddetti occupabili, cioè per i beneficiari tra i 18 e 59 anni. Per essi ancora non è noto quando, e soprattutto se, prenderanno il via delle nuove prestazioni a loro destinate. Infatti parte della maggiornanza di governo spinge per una loro totale esclusione da qualsiasi indennità. Tuttavia ancora non è certo se la PAL (Prestazione di accompagnamento al lavoro) sarà approvata o meno.
In caso positivo, la partenza della misura potrebbe essere il 1 settembre. Ancora meno certezze per le altre misure con voci contraddottorie che si rincorrono con la GI (Garanzia per l’Inclusione) e GAL (Garanzia per l’avvimento lavorativo) date ai avvio fin dal 1° gennaio 2024, rispettivamente per nuclei familiari con anziani over 60, disabili e minori e per occupabili.
Potrebbe prendere il via, invece, il cosiddetto Assegno di Inclusione per famiglie con anziani over 60, disabili e minori e per occupabili, a partire proprio dal 1° gennaio 2024. Questa data rappresenta comunque l’altra certezza, in attesa dell’approvazione del decreto lavoro. Col nuovo anno, difatti, il Reddito di cittadinanza scomparirà anche per i nuclei familiari con disabili, anziani e minori.
Quindi comunque vada la misura introdotta nel 2019 dal primo governo Conte verrà abbandonata, non resta che attendere quali misure ne prenderanno il posto e da quando saranno attive. La riduzione verso una stretta di requisiti e importi invece appare sicura.