E’ ormai ufficiale: sono in arrivo dei terribili e soprattutto inaspettati tagli sull’assegno delle pensione, ecco chi è a rischio
Ebbene sì, stiamo purtroppo andando incontro a una rivalutazione del montante contributivo che nello specifico che si vedrà ridotto nel corso di quest’anno corrente, ovvero il 2023.
Un modo come un altro, questo, per far capire in modo purtroppo chiaro che il futuro che si prospetta davanti a noi da un punto di vista economico non sembra essere esattamente dei migliori: e che soprattutto la situazione potrà solo che peggiorare. A essere particolarmente interessate saranno proprio le pensioni, che potrebbero ora andare incontro a dei tagli.
A dare l’annuncio ufficiale è stato proprio l’INPS che, nei giorni scorsi, si è occupato di ufficializzare i parametri per quanto riguarda proprio le rivalutazioni del montante contributivo. Insomma, per dirla in parole povere, stiamo parlando proprio della somma dei contributi versati dal lavoratore che, al momento in cui vengono collocati in quiescenza, vengono anche trasformati in pensione tramite un coefficiente prestabilito. Ed è proprio questo aspetto così particolare e specifico delle pensioni che sarà interessato da delle pessime notizie: ovvero da una rivalutazione del montante contributivo che verrà, nel corso di quest’anno, ridotto.
Il motivo di questa decisione è molto semplice ed è da ricercare, in particolare, nella svalutazione (considerata eccessiva) a cui siamo invece andati incontro nel corso del 2022. Proprio per questo motivo, è senz’altro probabile che quest’anno ci vedrà andare incontro a delle pensioni anche di molto inferiori rispetto a quelle che invece ci attendevamo: insomma, a pagare della crescita economica degli ultimi anni saranno, inaspettatamente, proprio i titolari degli assegni pensionistici. Ma cerchiamo di approfondire e scoprire in che modo avverrà il calcolo della pensione.
Per quanto riguarda questo calcolo, bisogna suddividere le pensioni in due periodi: quelle che vanno dal primo gennaio del novantasei e che quelle che invece sono successive al primo gennaio del duemila dodici (e con soggetti che hanno maturato già diciotto anni di contributi al trentuno dicembre del novantacinque). Per questi ultimi, dunque, il sistema di calcolo verrà rivalutato in modo annuale e secondo l’andamento del Pil.