In arrivo nuove notizie per chi percepisce il RdC: ecco infatti chi potrebbe andare incontro a dei possibili tagli
Continuano, inarrestabili, le cattive notizie per molti di coloro che rientrano ancora nelle schiere di chi ha la possibilità di percepire il Reddito di Cittadinanza. D’altronde da quando il nuovo anno ha avuto inizio il mondo dell’RdC ha attraverso delle vere e proprie continue scosse di assestamento per inseguire quello che è il principale obiettivo di quest’anno.
Nel corso del 2023, infatti, il nuovo governo Meloni vuole apportare delle importanti e senz’altro definitive modifiche alle fondamenta di questo aiuto economico fino ad arrivare a una sua totale abolizione entro il 2024.
RdC, ecco chi riceverà un taglio sulla ricarica
Si tratta senz’altro di un fulmine a ciel sereno che ha colpito, indistintamente, tutti i percettori dell’RdC, che adesso si vedono venire meno tutte quelle certezze che li hanno accompagnati dal 2019 fino a oggi. L’obiettivo, ora divenuto definitivo e con una strada ben tracciata, prevede infatti una tripartizione del Reddito di Cittadinanza in fasce ben più categorizzate e soprattutto specifico. Una rivolta ai cosiddetti occupabili, che però si vedranno ridurre le mensilità da dodici a sette con un importo nettamente inferiore, una per le famiglie con soggetti fragili e un’altra per coloro che hanno tra i diciotto e i cinquantanove anni ma versano in estreme condizioni di povertà.
Le novità però non sono certo terminate qui per quanto riguarda il Reddito di Cittadinanza, e sembra infatti che adesso molti dei percettori potrebbero andare incontro a una sospensione inaspettata delle proprie mensilità. L’INPS, proprio in questi giorni, ha notifica questo avviso tramite messaggio o anche attraverso il Fascicolo Previdenziale, secondo cui alcuni pagamenti dell’RdC sarebbero venuti meno a causa del mancato invio, da parte del percettore, del proprio modello “Com Esteso”. Ma non finisce certo qui.
La motivazione di queste sospensioni dell’RdC, infatti, non è da ricercare soltanto nella disattenzione di quei percettori che non hanno inviato il modello “Modello Com Esteso” ma anche in alcuni importanti accertamenti che proprio l’INPS ha avviato in merito ai nuclei familiari e che vedono coinvolte anche le amministrazioni comunali. Insomma, sembra proprio che per qualcuno il mese di Aprile non finirà con l’assegno tanto sperato ma con più di qualche cattiva notizia.