Ancora novità per il Reddito di Cittadinanza del mese di Aprile: INPS sta bloccando infatti molti dei pagamento, perché
Sembra che non sia ancora arrivato il momento di godersi un po’ di quiete per tutti coloro che rientrano nelle schiere dei percettori del Reddito di Cittadinanza: come un fulmine a ciel sereno, questa volta, arrivano infatti i blocchi messi proprio dall’INPS su alcuni dei pagamenti del mese di Aprile.
Si tratta di una vera e propria notizia che lascerà tantissime famiglie a bocca aperta ma anche e soprattutto all’asciutto. Ma cosa sta succedendo e perché l’INPS sta bloccando quasi metà degli invii?
Tra i tanti cambiamenti che, proprio in questi giorni, stanno interessando il Reddito di Cittadinanza, non passa certo inosservata l’azione dell’INPS che ha cominciato a bloccare numerosi pagamento inerenti al mese di Aprile. Mentre, infatti, l’azienda comincia quelle che sono le lavorazioni di mensilità ordinaria, sembra che qualcosa non stia andando come dovrebbe: o, per meglio dire, che c’è una cattiva notizia per alcuni dei percettori proprio dietro l’angolo. Se da un lato, infatti, alcuni hanno già potuto godere delle proprie somme (ovvero chi ha fatto domanda per la prima volta quest’anno), non si può dire lo stesso per tutti.
Anzi, proprio recentemente alcuni dei percettori del reddito di cittadinanza non hanno potuto fare a meno di segnalare una certa anomalia: vale a dire il blocco dei propri pagamenti inerenti al mese di Aprile, che ha contribuito in questo modo ad acuire solamente una tensione già preesistente a causa delle tante modifiche effettuate proprio in questi giorni su questo aiuto economico. Si tratta di una vera e propria anomalia di cui tantissime famiglie si sono trovate vittime, e che farà sì che tantissimi rimarranno scoperti per questo mesi.
Le motivazioni di questo mancato pagamento per il mese di Aprile possono essere numerose e in particolare la maggior parte di essere risiede proprio nelle incongruenze che l’INPS ha riscontrato tra le informazioni dichiarate presso l’ente stesso e quelle che invece risultano all’Anagrafe o all’interno dell’ISEE di controllo. Proprio per questo motivo si è deciso di bloccare tutti quei pagamenti che sono risultati essere poco chiari per poter procedere a un’ulteriore verifica e distinguere gli sbagli in buona fede da, possibili ed eventuali, false dichiarazioni di furbetti.