Ecco come le matricole possono tagliare significativamente il carico economico dello studio tramite questo beneficio statale. Di cosa si sta parlando
Le statistiche pongono spesso all’attenzione dei lettori di diversi articoli in merito, il fatto che l’Italia sia uno dei Paesi fanalino di coda, nella sfera perlopiù occidentale ed avanzata, nella produziobe annuale di un buon numero di laureati. In definitiva, molti, una vera popolazione si iscrive ai corsi universitari, ma solo una piccola parte del blocco di partenza porta a termine il percorso di studi con la discussione della tesi.
E ciò avviene a dispetto di un dato di fatto, noto a numerosi istituti oltre i confini italici: che le stesse statistiche e classifiche sottolineano come la qualità di numerose università italiane sia a livelli invidiabili di eccellenza, tale da superare la reputazione delle grandi organizzazioni universitari nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Insomma, qualcosa non va. Se si analizza da un punto di vista economico, si deve parlare indubbiamente di diritto allo studio da consentire a quegli studenti che hanno bisogno di un sostegno finanziario per portare avanti la loro carriera da matricola.
Gli studenti universitari possono richiedere un rimborso spese
Forse non molte famiglie sanno che i loro figli studenti possono contare su uno strumento fiscale come la dichiarazione dei redditi. Sì, proprio quella che è attualmente oggetto – da taluni – della compilazione del modello 730, e che entro maggio vede la prima tranche di consegne da parte di coloro che hanno scelto e firmato i modelli precompilati dall’Agenzia delle Entrate; proprio con la dichiarazione, tra le varie spese detraibili, non ci sono soltanto spese sanitarie, abbonamenti ai trasporti e iscrizioni ad attività sportive.
Ad essere oggetto della possibilità di trasformarsi in un credito d’imposta vi sono, appunto, le spese universitarie. Si tratta di tutte quelle spese relative alla frequenza dei corsi di laurea, specializzazione e perfezionamento, che ha luogo sia nelle facoltà pubbliche che private, sia in Italia che all’estero. Nel caso delle università private, l’importo che verrà accettato per la detrazione è oggetto di una franchigia, stabilita annualmente dal MIUR per ogni facoltà universitaria.
Ad ogni modo, la detrazione in oggetto è pari al 19%. A stabilire l’importo massimo detraibile tramite il modello 730, relativo alle spese sui redditi 2022, sono i fattori dell’area disciplinare e l’area geografica di appartenenza dell’università. Si parte da somme come ad esempio, 2.500 euro per le discipline umanistico-sociali presso alcune zone del sud e isole, fino a 3.900 euro di medicina in area nord. Idem per i costi di specializzazione: 3.900 euro, nord; 3.100 euro, centro; 2.900 euro, sud e isole. Ad essi va aggiunta la tassa regionale per il diritto allo studio. I soli pagamenti ammessi sono per versamento bancario o postale, e per versamenti tracciabili.