Ecco quanto bisogna sborsare in media per l’assistenza alla compilazione del modello 730 presso uno dei tanti CAF presenti nella penisola. I numeri
Pochi giorni separano alla prima fase di uno degli impegni più importanti a carico di numerosi italiani, suggellato annualmente dal calendario fiscale dell’Agenzia delle Entrate. D’altronde, assieme al calendario dell’INPS, quello dell’Erario rappresenta una delle facce dell’aspetto assistenziale dello Stato, decretato quale prerogativa costituzionale. Insomma, quando si parla di patrimoni personali, ecco che il cittadino si trasforma in contribuente.
Come tale, il contribuente è per l’appunto chiamato a contribuire al mantenimento dello Stato, alla vita istituzionale, alla macchina burocratica, a nutrire – quando è, economicamente parlando, in buona salute – quelle stesse casse dello Stato che elargiscono fondi nel momento in cui una brutta crisi decima redditi e potere d’acquisto, il cui destinatario è egli stesso.
Per raccogliere la “quota” congrua da ogni cittadino, in possesso di redditi e patrimoni, lo Stato si serve dello strumento diffuso in tutti i Paesi occidentali e avanzati. Si sta parlando della dichiarazione dei redditi, che a sua volta si trasforma ogni anno nell’impegno clou dei soggetti interessati. Quello che appare – e lo è – un esborso, soltanto un esborso, viene calmierato dall’ordinamento tributario in un’interessante occasione di assimigliare qualche vantaggio.
E più la propria situazione reddituale è strutturalmente semplice, più l’espletamento della prassi diventa rapido e senza complicazioni. Ma per assorbire i benefici di legge, occorre muoversi per tempo: prima possibile, rispetto alle scadenze previste. Innanzitutto, il termine ultimo è per la fine di novembre, ma per alcune presentazioni la scadenza viene anticipata: ad esempio, dal 2 maggio 2023 si può scaricare il modello 730 precompilato che lavoratori e pensionati sono tenuti a presentare entro il 31 maggio 2023, trasmettendo altresì eventuali variazioni e modifiche.
Per gli altri, le scadenze di procrastinano come sopra, dal momento che molte spese possono essere oggetto di detrazioni: dalle spese medico-sanitarie, le spese per attività sportive o i costi degli abbonamenti per il trasporto pubblico. Ricevute, scontrini e fatture dovranno essere trasmesse assieme al modello presentato. In soccorso della compilazione che in caso di errore potrebbe attivare pesanti sanzioni, arriva il CAF, in larga parte gestito da una delle tante rappresentanze sindacali. Esso mette a disposizione professionisti in grado di assistere il contribuente nell’espletamento della pratica e di inoltrare al Fisco il modello. Il costo di assistenza equivale spesso al costo di iscrizione del CAF/Patronato/categoria professionale. Altre volte, il compenso dipende dal reddito dichiarato e dal livello di complessità della pratica da gestire. Nei numeri, si parla di una media di 50/60 euro; nettamente inferiore ad una media di 120 euro di un commercialista.