Ecco alcune modalità per delimitare il tetto del proprio reddito familiare quanto basta per ottenere il contributo economico richiesto. Di cosa si parla
Il 2023 rappresenta da un punto di vista previdenziale un anno importante, che dovrebbe consegnare ai cittadini significativi riflessi dopo un precedente anno lastricato da una strada difficile e impervia nei confronti dell’economia italiana. A contraddistinguere la diversa condotta impostata dai provvedimenti istituzionali, ci sta pensando l’attuale legge di bilancio varata dal governo Meloni.
All’apparenza, l’attuale pacchetto di linee guida sembra proseguire sotto il profilo politico l’atteggiamento dell’esecutivo presieduto da Mario Draghi; nella realtà dei fatti, però, sono state apportate modifiche tali da intaccare l’identità iniziale di alcune fondamentali misure economiche. Certo, dallo scorso 1° gennaio, non è stata altro che una buona notizia quella che visto la proroga di molte misure in vigore dall’anno precedente.
Ecco dove puntare per il dimezzamento delle entrate a carico della famiglia
Sono stati oggetto di proroga molti bonus di carattere sociale nella cornice della famiglia (tema particolarmente sensibile all’attuale governo). Si parla di contributi economici sulle nascite, sulle maternità relative alle mamme disoccupate, ai contributi sulle spese sostenute per gli asili nido. A questi si affianca la misura strutturale dell’Assegno Unico per le famiglie di lavoratori e pensionati con figli minorenni o disabili a carico.
Per la seconda annualità, l’AUU viene erogato direttamente dall’INPS ai nuclei che hanno inoltrato entro il 28 febbraio scorso le nuove domande o hanno presentato la domanda di rinnovo. In quest’ultima casistica, se nel 2022 sono occorse sostanziali variazioni del reddito che hanno modificato lo scaglione delle aliquote ISEE, si è reso necessario l’affiancamento di una nuova dichiarazione dell’indice.
Come è noto, l’AUU si ottiene in ogni caso in presenza dei suddetti requisiti; a cambiare è appunto l’importo dell’assegno, generato dall’ISEE. Per molte altre misure, un ISEE troppo alto preclude la possibilità di ottenere i contributi economici. Se si sono verificate robuste variazioni al ribasso, è bene pensare a non presentare l’ISEE 2023 (con la fotografia dei redditi al 2021), bensì l’ISEE corrente, aggiornato ai redditi e ai patrimoni in tempo reale, e non sulle entrate di due anni prima. La durata dell’ISEE corrente non è annuale ma semestrale. Se un figlio è andato ad abitare da solo e possiede un proprio reddito, sia lui che i suoi genitori possono disporre di ISEE distinti e dimezzati. Per quanto riguarda il conto corrente, la contestazione aiuta a dividere la giacenza media della singola persona.