Prima di frenare all’improvviso ed essere la causa di un brutto incidente a catena, oltre ad essere più prudenti, si può sapere prima dove sono. Ecco come
Mettersi alla guida di un veicolo costituisce innanzitutto un’assunzione di responsabilità, che si circoli per lavoro o per raggiungere la località preferita per lo svago personale. È un principio che non è necessario acquisire con l’esperienza, ma emerge sin dalla prima lezione durante i corsi presso le autoscuole. Pertanto, baricentro teorico e pratico di qualsiasi condotta di guida dev’essere in primis la sicurezza.
In fondo, l’esperienza alla guida arriva a smussare quegli eccessivi fremiti che animano specialmente i più giovani, i quali hanno appena superato la maggiore età e si apprestano a realizzare il primo passaggio fondamentale verso la circolazione con un veicolo di proprietà: l’ottenimento della patente di guida. D’altronde, l’autonomia di guida trasmette simbolicamente dinamismo e realizzazione di una piccola ma non insignificante libertà, ossia la libertà di spostamento.
L’arbitrio alla guida è il rischio che la volontà di ogni automobilista deve contrastare. Se l’impegno manca o non è sufficiente, c’è sempre il Codice della Strada che sanziona e penalizza pesantemente i comportamenti scorretti, oltre a compromettere il futuro alla guida (ma non solo di guida) di coloro che si sono resi responsabili di incidenti o soltanto di aver messo in pericolo la vita dei passeggeri al seguito oppure degli altri conducenti con i quali si divide l’utilizzo della sede stradale.
Tra le molteplici tentazioni alla guida, come è noto vi è quella di darsi una deroga ai limiti della velocità, sia che la strada per un certo verso lo “consenta” sia che si spinga l’acceleratore con tutti i rischi del caso. Tante strade, soprattutto quelle più critiche, sono sorvegliate dai dispositivi autovelox che immortalano con un’istantanea sulla targa il trasgressore che ha ampiamente superato i limiti della percorrenza su un determinato tratto stradale.
Certo, a volte alcuni limiti risultano davvero troppo severi rispetto ai margini di sicurezza che offrono taluni tratti stradali, ma la presenza dei noti apparecchi elettronici costituisce un mezzo di dissuasione dalla voglia di guidare come se si stesse in pista. Peggio, però, è quando si scorge, al sopraggiunge, lo strumento e si frena improvvisamente, compromettendo la distanza di sicurezza dei conducenti che seguono. In tal senso, non potevano non mancare app ad hoc per smartphone, le quali segnalano con anticipo la presenza di autovelox sia nella viabilità ordinaria che in quella straordinaria delle autostrade. Tra queste, c’è l’apprezzatissima Coyote, efficace su tutta la rete stradale d’Europa: essa avvisa l’automobilista nei 30 Km precedenti. Si segnala anche Radarbot, funzionante anche in background. L’aggiornamento in tempo reale degli utenti è invece il punto di forza del evergreen Google Maps.