Ecco cosa deve concedere un coniuge rispetto al suo trattamento di fine rapporto quando cessa definitivamente la convivenza con l’altro. I dettagli
La dimensione professionale di ciascun individuo e la dimensione familiare sono inevitabilmente intrecciati nelle singole vite. D’altronde, l’aspetto economico è tutt’altro che secondario dal momento che senza garanzie monetarie sufficienti non è possibile, a sua volta, garantire il mantenimento e il processo di crescita di eventuali figli, ma neanche il rapporto tra coniugi sul lungo termine.
Non bisogna dimenticare che nel corso evolutivo di un nucleo familiare, anche l’annessione di aiuti economici da parte della previdenza e dello Stato dipende comunque dalla creazione di un reddito, pur basso che sia. L’Assegno Unico, la misura economica a sostegno delle famiglie con figli minorenni o disabili a carico, lo dimostra, quest’anno, nel contesto della seconda annualità di erogazioni.
Divorzio, quando la quota del Tfr è destinata all’ex moglie?
Non sono poche le sentenze di giudici dei tribunali o della Cassazione che periodicamente si pronunciano in casi specifici a difesa della famiglia, o meglio, di alcuni familiari, ossia i figli principalmente o uno dei coniugi, di fronte ad un torto dell’altro, quando la convivenza unita della famiglia sta per cessare prima con la separazione dei coniugi, poi con l’approdo definitivo al divorzio.
In questo contesto a cui si giunge non certo a cuor leggero, debbono essere tutelati i diritti di sostentamento della prole e di almeno un coniuge, tramite l’assegnazione di questo dovere al coniuge che favorevolmente dispone del miglior reddito o del reddito principale su cui ha contato finora il nucleo. La decisione deve comunque tenere conto dell’impegno dell’altro a mantenersi, nonostante sia economicamente non autosufficiente.
Oltre al consueto assegno divorzile che un consorte deve mensilmente versare all’altro nell’entità dell’importo stabilito dal giudice, in realtà, al ricevente viene riconosciuta addirittura una quota del TFR dell’ex coniuge, a titolo di indennità di fine rapporto. La corresponsione sarà dovuta nel momento della liquidazione da parte del datore di lavoro. Ma non bisognerà attendere molto se sono state avanzate anticipazioni richieste durante il rapporto di lavoro in essere; il versamento non è invece dovuto nel caso che si dimostri di avere ricevuto tali somme in precedenza alla sentenza di divorzio, dalla convivenza matrimoniale o ancora in fase di separazione.