E’ in arrivo una vera e propria beffa con l’avvento del nuovo RdC: sembra infatti che alcune persone persone potrebbero perdere 300 euro
Ebbene sì, mentre ormai non si parla d’altro che delle nuove modalità a cui tra poco dovremo abituarci del RdC, per molti le cose non si mettono purtroppo molto bene. Questa nuova modalità di sussidi ricordiamo che sarà ora tripartita in fasce con categorie e soggetti di riferimento molto specifici.
In particolare però questa nuova versione dell’RdC si troverà infatti a penalizzare alcune persone rispetto ad altre che potrebbero trovarsi con ben trecento euro in meno rispetto alle somme percepite attualmente. Per scoprire di più, continuate a leggere insieme a noi di PensioniOra.
RdC: la beffa di chi perderà quasi fino a 300 euro
Pensata infatti con attenzione, non c’è dubbio che questa nuova versione del RdC abbia proprio come obiettivo quello di presentarsi più diversificata in base a quelle che sono le esigenze e anche i requisiti delle specifiche categorie interessate. Basti pensare, ad esempio, che tra coloro che riscontreranno maggiori vantaggi troviamo ad esempio le famiglie con fragilità: ovvero tutti quei nuclei familiari in cui è possibile riscontrare la presenza di minori, maggiori di sessant’anni o ancora disabili.
Diversa, invece, è la questione per quanto riguarda i single o quelle famiglie che non hanno figli a carico o altri membri al loro interno. Proprio loro, infatti, complice questa nuova modalità di tripartizione prevista dal nuovo RdC potrebbero perdere quasi trecento euro al mese rispetto allo stato attuale delle cose. Proprio loro, infatti, rientreranno nella categoria Gal: ovvero Garanzia per l’attivazione lavorativa, rivolta a tutti i cosiddetti occupabili.
Per tutti loro infatti è previsto un RdC un po’ diverso da quello a cui ormai ci siamo abituati dal 2019: innanzitutto le mensilità scenderanno a sette e dunque non saranno più dodici. In secondo luogo, la quota base sarà ora di trecento cinquanta euro con una possibile maggiorazione di cento settantacinque in caso di coniuge convivente. Senz’altro si parla di una bella differenza soprattutto se paragonati ai settecento euro previsti dall’attuale, e presto non più in vigore, Reddito di Cittadinanza.