Nuovo RdC, si potrà avere con la fedina penale sporca?

Ecco quale destino avrà il contributo se ha richiederlo è un soggetto con una sentenza definitiva di condanna. Di cosa si sta parlando

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Nuovo RdC (Foto Adobe – pensioniora.it)

Come prima o poi si osserva, gli effetti della legge di bilancio si intrecciano con l’applicazione pratica delle scelte del governo Meloni ad operare, principalmente dell’INPS. È infatti l’ente previdenziale a portare a termine, seppure non senza fatica, i provvedimenti di sostegno ai soggetti in possesso di reddito a rischio. Ma non solo coloro che si sono visti minare, con le ultime crisi economiche, il proprio potere d’acquisto; il principio di perequazione ha garantito congrue somme a tutti, in taluni ambiti.

In tal senso, l’esempio emblematico è rappresentato dall’Assegno Unico e universale per le famiglie (a cui l’attuale esecutivo è particolarmente attento). Tale misura economica, già protagonista nel 2022, ha ottenuto la proroga per tutto l’anno corrente, inaugurando così la seconda annualità di pagamenti. Come è noto, si tratta di un contributo che possono ottenere tutti i nuclei con figli minorenni o disabili a carico, a prescindere dal reddito.

Nuovo RdC, la fedina penale sporca conta?

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INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

L’Assegno Unico, pur raggiungendo tutti, non lo fa con la stessa entità: la comunicazione dell’indice ISEE permette di valutare l’importo congruo per ogni figlio in base alle aliquote reddituali. In corso d’anno, può accadere che si verifichino variazioni del reddito che comportino lo spostamento dello scaglione. Sarà compito del beneficiario comunicare l’anno successivo tale modifica.

In effetti, prima o poi, la dimenticanza al riguardo viene pagata dai controlli dell’INPS, che innanzitutto comportano delle sospensioni dei pagamenti a medio e lungo termine, con conseguenti disagi per gli utenti. Analogamente, ciò accade nel contesto del Reddito di Cittadinanza, il quale investe un bacino di utenza che non lavora e percepisce il contributo. Anche in tal caso, e come sta avvenendo in molte parti d’Italia, sono in corso le verifiche.

Mentre il RdC, già ampiamente modificato ridimensionando pagamenti (sette mensilità) e numero di offerte di lavoro (un’unica proposta dal Centro per l’impiego), si accinge alla interruzione definitiva al termine del 2023 sostituito completamente dalla MIA, i controlli riguardano i soggetti con la fedina penale sporca. Con una sentenza passata in giudicato, si perde il RdC se condannati per questi reati: terrorismo, associazione a delinquere di stampo mafioso; truffa aggravata ai danni dello Stato; falsa attestazione o omissione di informazioni rilevanti; omessa comunicazione della modifica dello stato occupazionale o reddituale personale o della famiglia; sequestro di persona; scambio elettorale politico-mafioso. Il RdC viene percepito ancora dalla famiglia del soggetto, ma con un evidente importo più basso, dal momento che l’esclusione di un secondo richiedente e la revoca del suo contributo comportano l’aumento dell’ISEE.

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