Ora ci sarà questa novità per chi assumerà una badante

In arrivo un’importantissima novità per chiunque deciderà di assumere una badante: ecco di cosa si tratta, scopriamo insieme

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Ora ci sarà questa novità (Foto Adobe – pensioniora.it)

Caratterizzato da numerosi cambiamenti che ci hanno letteralmente investito, il 2023 continua a non volerne sapere di fermarsi e soprattutto di creare un po’ di tranquillità. Proprio mentre ci apprestiamo a entrare nel secondo trimestre di quest’anno così turbolento, infatti, ecco che un’altra novità invade il nostro quotidiano. Questa volta a trovarsi al centro dell’argomento è proprio la categoria rappresentata da colf e bandati.

Ma cerchiamo di scoprire cosa sta succedendo e soprattutto cosa dobbiamo aspettare. In particolare, quello che abbiamo da dirvi potrebbe interessarvi se, a partire da quest’anno, avete intenzione di assumere una badante. Ecco, dunque, quali sono le novità che proprio non potete ignorare.

Badante, ecco quale novità ci aspetta

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Ora ci sarà questa novità(Foto Adobe – pensioniora.it)

La prima cosa che bisogna sottovalutare, in questo caso, è che con il nuovo decreto e mentre ci apprestiamo a entrare nel secondo trimestre di questo nuovo anno, ci troviamo anche davanti a un raddoppio dello sconto fiscale per tutte quelle famiglie che devono o hanno versato contributi per i servizi offerti da colf, badante o ancora baby-sitter. Si tratta di un raddoppio che porta, dunque, gli originali mille e cinquecento euro annui, a circa tremila euro adesso.

Ma non finisce qui: perché insieme al raddoppio, andiamo incontro anche a un rafforzamento della tutela per quanto riguarda la salvaguardia della salute dei lavoratori domestici da parte dell’Inail. Insomma, si tratta di cambiamenti senz’altro molto importanti e significativi per quanto riguarda tutti i lavoratori domestici come può essere una badante, una colf o baby sitter. Basti pensare che supera di gran lunga il cinquanta per cento previsto dal decreto “lavoro” del ministro Calderone.

La motivazione è molto semplice: il vecchio importo annuo, ovvero di circa mille e cinquecento euro, è entrato in vigore negli ormai lontani anni duemila. Quando, chiaramente, l’ammontare dei contributi era nettamente diverso. E’ dunque necessario, adesso, adattare questi importi alle esigente e alle spese attuali, che nel corso del tempo non hanno fatto altro che accrescere a dismisura. Insomma, si tratta senz’altro di un bel passo avanti per una categoria di lavoratori che ha faticato a lungo a inserirsi nel panorama attuale.

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