Come operare l’unione di due unità immobiliari adiacenti, quali sono le procedure da rispettare in questo caso
Ci possono essere situazioni nelle quali è necessario allargare lo spazio disponibile del proprio appartamento, aggiungendo un locale o un altro appartamento addirittura. Non è così raro, magari capita per una casa di famiglia che può essere sfruttata, senza ricorrere ad altri acquisti.
Certo unire due appartamenti per quanto attigui richiede comunque qualche opera, dall’apertura di porte e passaggi all’abbattimento di mura, e dalla ridefinizione degli spazi alla risistemazione degli impianti. Insomma per quanto gli spazi siano vicini, i lavori di ristrutturazione possono essere abbastanza complessi. In ogni caso non si può operare senza tener conto di norme e procedure di legge che regolano questi lavori.
Unire due appartamenti, cosa serve
Allargare il proprio spazio abitativo con un altro attiguo, mette in moto quella che si chiama fusione catastale di due appartamenti distinti. Le norme in realtà prevedono di eseguire i lavori con celerità e senza particolari intoppi burocratici. Per unire due appartamenti si possono rinnovare anche delle parti strutturali con la dovuta segnalazione.
Ma andando per ordine, non sono richiesti permessi particolari ma si deve presentare al Comune la CILA (Comunicazione inizio lavoro asservata) accompagnata da un documento scritto da un tecnico abilitato. Se i lavori coinvolgono parti strutturali degli edifici si deve presentare una SCIA (Segnalazione Certificata per l’Inizio Attività) firmata da un professionista e con allegato un progetto dei lavori che indichi le modifiche degli appartementi.
Al termine della ristrutturazione, si invia al Comune una comunicazione di fine lavori necessaria allo scopo dell’aggiornamento della variazione catastale e che obbliga l’amministrazione comunale a inviare in modo diretto e tempestivo all’Agenzia delle Entrate la comunicazione del cambiamento catastale.
In questo modo i subalterni identificativi delle unità abitative preesistenti verranno soppressi dal tecnico incaricato, mentre si creerà un subalterno identificativo dell’appartamento derivato dalla fusione. L’importante è che il proprietario del nuovo spazio sia lo stesso dei 2 precedenti e che non vi sia autonomia funzionale e reddituale.
Per concludere si deve ricordare che i lavori di unione di 2 appartamenti non devono modificare la superficie di destinazione e complessiva e non si deve cambiare la destinazione d’uso senza un permesso specifico.