Ecco chi sono i soggetti che passeranno per i controlli del Fisco; saranno sottoposti coloro che hanno ottenuto questo riconoscimento. Di chi si tratta
Le recenti crisi che hanno colpito l’economia nazionale quanto i piccoli ma vitali redditi delle famiglie, hanno prodotto iniziative istituzionali volte alla erogazione straordinaria di bonus per risollevare l’asticella del limite di sussistenza. Bonus, misure ordinarie e straordinarie sono state oggetto di una impressione mole di richieste a fronte del rischio di impoverimento dei nuclei e dell’incapacità di affrontare le spese, anche nei confronti dei figli.
Si è visto, nell’ambito delle proroghe di diversi contributi economici decise per il 2023, come la presentazione delle domande di riconoscimento abbia delle proporzioni notevoli, al punto da produrre ritardi nella regolarizzazione delle pratiche e con tutto ciò che può significare per i portafogli in attesa dei legittimi richiedenti. Ciò è succede e accade tutt’ora all’INPS, ma sotto altri fronti, anche l’Agenzia delle Entrate rischia di impantanarsi nei suoi controlli.
È noto come l’INPS abbia attivato numerose verifiche nel corso dello scorso anno, con replica nell’odierno. I controlli sono rivolti ai soggetti che ricevono l’Assegno Unico per le famiglie, e dunque la suscettibilità del contributo nei confronti dell’ISEE familiare comporta che l’ente non si lasci sfuggire eventuali variazioni che possano aumentare l’indice reddituale e quindi contribuire all’abbassamento dell’assegno ricevuto.
Sono verifiche lunghe che spesso sospendono la misura (con i conseguenti disagi e lamentele degli utenti) sebbene prenderà poi avvio il recupero successivo degli arretrati. Esse avvengono con l’incrocio dei dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate, in virtù delle informazioni dettagliate in possesso, concernenti i redditi. Quest’ultima però è chiamata a porre sotto la lente anche altri cittadini.
Questa volta sono coloro che hanno beneficiato o stanno beneficiando del Superbonus 110%, il contributo che mette a carico dello Stato le spese per gli interventi di rifacimento sugli spazi pubblici dei condomini o nelle abitazioni, tramite detrazioni in dichiarazione dei redditi, sconti in fattura o cessione del credito. Si va, in particolare, alla ricerca dei furbetti di falsi condomini, come ad esempio alcuni proprietari di villette, i quali sono esclusi dal extra beneficio edilizio; lo stesso vale per i titolari di redditi di impresa che cercano di essere ammessi per intervenire a costo zero sugli immobili di proprietà della società. Presto dunque, partiranno le lettere dell’Agenzia, iniziando dai beneficiari del Superbonus della “prima ora”.