Crescono in modo esponenziale le domande per le uscite anticipate per le pensioni dei docenti del 2023
Aumento del picco di insegnanti in pensione entro il 2023: cresce l’esodo anticipato soprattutto tra i maestri della scuola elementare, la cui professionalità risulta sotto pressione a causa di una situazione di crisi. Nel corso del 2023, le pensioni fra i docenti hanno registrato un’impressionante ascesa; secondo i dati raccolti fino a febbraio, le richieste sono cresciute del 25% rispetto all’anno precedente, con un significativo aumento delle uscite anticipate da parte dei maestri scolastici della primaria. Si prevede che questa tendenza continuerà anche in futuro.
Secondo le stime dell’INPS, ci sarà un aumento del numero di professori che si ritireranno dalla scuola a partire da settembre 2023. Si prevede infatti che circa 30.000 professori intendano andare in pensione, cifra più che raddoppiata rispetto ali quasi 25mila unità riscontrate nello scorso anno. La motivazione principale di questa tendenza è da ricercarsi nell’insufficiente retribuzione, nella troppa burocrazia e nell’intensificarsi dello stress correlato al lavoro.
L’insegnamento è diventato sfiancate, ha affermato Ivana Barbacci e prosegue Elvira Serafini che è sempre in aumento questo fenomeno dei pensionamenti anticipati per tali motivi. Se da un lato l’introduzione delle misure di anticipo pensionistico, come Quota 100, Quota 102, Quota 103, Opzione donna, e Ape sociale, è stata una benedizione per coloro che hanno acquisito i requisiti necessari a ottenere la pensione, quella che si profila all’orizzonte è anche una profonda trasformazione del mercato del lavoro.
Infatti, nel 2023 molti lavoratori decideranno di andare in pensione, liberando così posti di lavoro per i più giovani. Insomma, i cambiamenti annunciati sono davvero destinati a incidere profondamente sulla forza lavoro italiana. In queste ultime settimane sono riportati numerosi casi di insegnanti delle scuole materne ed elementari che hanno usufruito del meccanismo dell’Ape Sociale, che prevede l’uscita anticipata al raggiungimento dei 63 anni di età e con 36 anni di contributi versati.
Come noto, l’inclusione nell’elenco dei lavori gravosi di quelli del sistema scolastico ha causato nell’ultimo anno un importante aumento della domanda di pensione anticipata tra gli insegnanti delle elementari. Un ulteriore incentivo, da non trascurare, è previsto per le donne che per ogni figlio avuto possono accedere alla pensione con due anni di anticipo.