Con le nuove regole previste per il dopo RdC sarà possibile accedere alla prestazione avendo una casa di porprietà?
In questi giorni si inseguono le voci riguardanti la nuove misure che prenderanno il posto del Reddito di Cittadinanza. Dopo un periodo in cui appariva quasi certo l’entrata in vigore della Misura inclusione attiva (Mia), appare sempre più probabile la creazione di due misure distinte a seconda della tipologia di aventi diritto.
Si parla della Garanzia per l’Inclusione (GI) e la Garanzia per l’Attivazione Attiva (GLA) che, stando alle indicazioni provenienti da ambienti di maggiornanza, saranno interventi diversi con requisiti economici e patrimoniali differenti per accedervi. Sicuramente avranno limiti Isee più bassi per l’accesso, con durata e importi minori. Ma vediamo qualche altro dettaglio informativo.
La Garanzia per l’Inclusione (GI) sarà destinata ai nuclei familiari con minori, anziani over 60 e disabili, con durata di 18 mesi rinnovabili per 12, l’assegno sarà di 500 euro più eventuale sostegno per l’affitto. La Garanzia per l’Attivazione Lavorativa (GLA) è pensata per gli occupabili tra i 18 e i 59 anni che possono svolgere attività lavorativa con erogazione per 12 mesi di 350 euro al mese.
I requisiti reddituali e patrimoniali sarano ritoccati, ma per l’accesso sarà possibile possedere una casa di proprietà, così come ora. Determinante è il valore patrimoniale degli immobili diversi dalla casa di abitazione. Va ricordato tuttavia che, sebbene non vi siano prescrizioni per la proprietà di un’abitazione come prima casa, per ottenere il sussidio occorre soddisfare anche altri requisiti.
In particolare è necessario che non si superi la soglia Isee prescritta, ciò vale per il vecchio RdC e varrà anche le prossime prestazioni, in questo senso a determinare il valore Isee complessivo concorre, secondo le norme attuali in vigore, anche la prima abitazione. Quindi il patrimoniale determina l’accesso al sussidio contribuendo al calcolo complessivo dell’Isee.
Queste alcune informazioni circolanti sulla nuove prestazioni, tuttavia per avere l’ufficialità e la certezza delle nuove regole è necessario attendere l’uscita del decreto legge in preparazione al ministero del Lavoro e attesa a breve. Solo allora saranno possibili valutazioni fondate sulla natura e i contorni delle prossime prestazioni che prenderanno il posto del reddito di Cittadinanza.