Ci sono delle differenze tra i figli per quanto riguarda l’eredità di beni immobiliari anche della seconda casa
Il momento della morte di una persona cara è sempre difficile per le famiglie alle prese con il lutto per la scomparsa e prutroppo con le incombenze burocratiche dalla banca all’Agenzia delle Entrate che non si possono dimenticare. Così le procedure per la successione sono lunghe e richiedono attenzione attenzione ai vari passaggi per non incappare in questioni fiscali e amministrative.
Quindi ci sono aspetti emotivi e personali che vengono coinvolti, ma anche questioni pratiche da non sottovalutare. Non casualmente il Codice civile e la giurisprudenza dedicano molto spazio alla questione che investe aspetti molto complessi con interessi materiali, legali e personali molto differenti.
Seconda casa, a chi spetta in caso di morte del proprietario
In maniera molto schematica si puà dire che la legge prevede 2 casi per quanto concerne l’eredità di un defunto: la presenza di un testamento del de cuius che apre la successione testamentaria con la persona che dispone dei suoi beni per il periodo successivo alla sua morte, l’assenza di un testamento che apre la successione legittima dove è la legge a stabilire qauli sono le persone a cui spetta l’eredità.
Con il testamento tuttavia la persona non dispone completamente delle sue proprietà ma deve rispettare le cosiddette quote minime o quote legittime, indicate dalla legge. Solo per la parte eccedente queste quote il de cuis può disporre liberamente. La casistica di legge prevede che coniuge, ascendenti e discendenti non potranno essere eliminati dalla successione per le quote di eredità legittima.
Con la successione legittima, l’eredità spetta ai soggetti successibili cioè legati del defunto da rapporti familiari. Si parla di coniuge, figli, genitori, fratelli e altri parenti. L’erede principale in questo caso è il coniuge con quote che variano a seconda della presenza di altri eredi successibili. Quindi in caso di figli e coniuge, l’eredità si divide 1/3 al coniuge e 2/3, da dividere in parti uguali ai figli.
Se ci sono figli senza coniuge l’intera eredità si divide in parti uguali tra i figli. Quindi in caso di seconda casa va divisa tra i figli. Così nel testamento occorre vedere quale valore ha la seconda casa e se rientra nella quota leggitima o meno. Non vi sono indicazioni di legge sul figlio cui spetta la casa.