Svolgendo queste attività e mansioni, l’INPS consente di mantenere l’accredito mensile del contributo al reddito fino alla scadenza. Di cosa si sta parlando
Non esiste ancora una via d’uscita definitiva alla crisi di quest’ultimo anno, che ha investito l’energia ed l’economia del vecchio continente. In Italia, si contano in un buon numero gli strumenti previdenziali sorti collateralmente agli eventi per far fronte ai redditi, da lavoro o da trattamento pensionistico, meno avvantaggiati. Ad ogni modo, l’odierno compito della politica è quello di ricucire il tessuto sociale e dare degli orizzonti occupazionali di fronte al rischio di stagnazione che è dietro l’angolo.
D’altronde, tale lavoro di ricucitura deve considerare fattori negativi formatisi già a partire dall’emergenza sanitaria da Covid-19, dunque nel contesto dell’ampia interruzione delle attività professionali, quindi, in buona sostanza, della cessazione di produzione del reddito. Nonostante la mancanza di entrate derivanti dalle imposte, lo Stato ha iniziato ad elargire fondi straordinari per garantire la sussistenza minima.
Una misura come quella del Reddito di Cittadinanza sembra nata proprio nella cornice sanitaria del Coronavirus, ma in realtà è stata varata pochi mesi prima della grande emergenza, visto che in fondo la precarietà dei redditi e del rischio di impoverimento rappresenta per il Paese un annoso problema; tanto quanto è la familiarità con la componente dell’inflazione.
L’incasso delle tasse, delle imposte e dei contributi nell’ambito del lavoro dipendente ha portato al finanziamento di quella che oggi rappresenta lo strumento principale di supporto nei confronti dell’intera popolazione, ossia l’Assegno Unico e universale per le famiglie. Mentre quest’ultimo è giunto, nel 2023, alla sua seconda annualità di erogazionim, il RdC si appresta al suo viale del tramonto, dal momento – già ampiamente modificato – verrà affiancato dalla nuova MIA (misura di inclusione attiva) a partire dal prossimo settembre, prima della definitiva cessione dal 1° gennaio 2024.
Gli attuali percettori stanno incassando nel mese in corso gli arretrati (a volte risalenti al 2022) mentre alcuni stanno inesorabilmente dirigendosi verso l’attuale scadenza delle sette mensilità, eccetto coloro che si sono fermati prima, magari dopo il rifiuto dell’unica offerta professionale prevista dal Centro per l’Impiego. Chi ha trovato un impiego mentre percepisce il contributo, è obbligato ad avvisare l’INPS dell’avvenuta variazione. In realtà, vi sono lavori che non interrompono le erogazioni da RdC; si tratta fondamentalmente di lavori socialmente utili per il proprio Comune, quali quelli rivolti alla manutenzione del verde, l’assistenza ad anziani o disabili ecc. O qualsiasi altra attività, purché lavorino da un minimo di 8 ore ad un massimo di 16 ore lavorative settimanali, rigorosamente retribuite.