RdC, la tua carta potrebbe non essere più valida a breve

Già prima della fine di quest’anno qualsiasi supporto relativo al contributo potrebbe non essere più disponibile o inutilizzabile. Ecco per quale motivo

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Reddito di Cittadinanza (Foto Adobe – pensioniora.it)

L’anno in corso si sta rivelando un po’ come l’anno dei cambiamenti. Certo, non si parla di radicali trasformazioni, ma almeno da un punto di vista previdenziale e assistenziale, le novità in arrivo portano sulle spesso comunque un peso non indifferente per coloro che beneficiano di strumenti economici messi a disposizione dall’INPS. E questi arrivano dopo un 2022 drammatico per le misure strutturali.

Quello che è emerso nei dieci mesi che hanno diviso il 2023 da quel fatidico giorno datato 24 febbraio 2022 (giornata in cui sono iniziate le ostilità in Ucraina) è stata la rappresentazione di una risposta sostanzialmente tardiva da parte delle istituzioni europee, in primis preoccupate per la voragine venutasi a creare negli approvvigionamenti interni di gas e altre essenziali risorse (di cui il vecchio continente è dipendente dalle importazioni).

RdC, la carta potrebbe presto essere disattivata

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Superbonus edilizio (Foto Adobe – pensioniora.it)

L’inflazione è tutt’ora protagonista delle problematiche economiche italiane, e tramite la sua inarrestabile corsa, giunta al superamento del 10%, contribuisce all’erosione dei redditi in possesso delle famiglie a carico di lavoratori e pensionati. Il calo del potere d’acquisto e la riduzione della capacità di risparmio hanno preceduto i segnali di una emergenza povertà in atto all’interno del tessuto sociale.

C’è anche da dire che la componente inflazionistica ha da sempre rappresentato il tallone d’Achille per il Paese, dove il ruolo di misuratore della crescita combacia sempre più frequentemente con l’aumento del costo della vita e del pericolo della diminuzione all’accesso verso i beni essenziali di consumo. Dunque, è bene ricordare come una misura importante come il Reddito di Cittadinanza, abbia avuto la sua origine, seppur di poco (temporalmente parlando), prima di qualsiasi crisi più recente, pochi mesi prima dell’emergenza sanitaria da Covid-19.

Il caro consumi si è scontrato e ancora entra in conflitto con entrate sempre più basse da reddito da lavoro, e le pensioni non reggono sovente la spinta della spesa per famiglia. Nel 2023, nonostante la proroga, il Reddito di Cittadinanza, strumento contro il povertà e stimolo per il reinserimento professionale, si avvia sul viale del tramonto, dopo le erogazioni annuali iniziate nel 2019. Non solo l’ultima legge di bilancio ha ridotto a sette mensilità il numero di pagamenti complessivi, e portato ad una sola offerta la proposta dei Centri per l’Impiego, ma dal prossimo settembre vedrà l’affiancamento con la nuova MIA, la misura di inclusione attiva, la quale subentrerà definitivamente al suo posto dal 1° gennaio 2024. Per questo, chi si avvia alla scadenza delle mensilità del RdC, è bene che si appresti in fretta a richiedere la MIA, prima che la carta RdC venga bloccata per le funzioni di pagamento e prelievo.

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