Separati in casa, è permesso per legge o vale come truffa?

Ecco come l’ordinamento giuridico tiene conto dei diritti e dei doveri di una coppia oramai divisa ma che continuano a condividere ancora molto. I dettagli

separati in casa
Separati in casa (Foto Adobe – pensioniora.it)

Nella vita, almeno si base teorica, il desiderio di uscire dalla casa della famiglia di origine per acquisire uno spazio proprio, autonomo, ossia acquistando o prendendo in affitto un’abitazione tutta per sé, combacia sovente con il desiderio di progettare una famiglia. Eventualmente si fanno due conti per comprare un appartamento di più ampie dimensioni rispetto alle esigenze della coppia, in prospettiva dell’arrivo di uno o più nascituri.

Si fanno tutte le pratiche, anzi, ad essere più precisi si portano avanti le pratiche – preferibilmente – per la richiesta di un mutuo, in grado di finalizzare in un congruo numero di mesi la compravendita. Anche nella fase di valutazione delle garanzie e sul proprio patrimonio, da parte dell’istituto di credito, è inevitabile che si osservi l’entità del reddito messo sul piatto della richiesta, in base al numero dei componenti familiari che deve soddisfare.

Separati in casa, a decidere dev’essere un giudice

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Separati in casa (Foto Adobe – pensioniora.it)

Insomma, oggigiorno, la casa non costituisce più soltanto il tetto di una famiglia composta tradizionalmente. Per non parlare che talvolta, l’abitazione rappresenta lo sgradito spazio condiviso di una coppia che ha più nulla di cui spartire reciprocamente. Ma è anche lo spazio della convivenza di due persone. In altre parole, la casa diventa spesso e volentieri un terreno di sperimentazione per una vita futura in comune.

Prima di trasformarsi, invece, nel trampolino di lancio verso il ritorno alla vita da single, due coniugi sulla strada della separazione dovranno condividere ancora parecchio di quegli stessi metri quadrati dove sono passati ben altri sentimenti. Dunque, mentre scorrono i tempi necessari ad un tribunale a formalizzare lo scioglimento giuridico del legame, è inevitabile che si viva come separati in casa.

In taluni casi, è una scelta da parte dei coniugi, i quali, a seguito di una richiesta di separazione consensuale, finiscono per abbracciare una convivenza a tempo indeterminato. Spesso, le ragioni riguardano le scarse condizioni economiche che non consentono di provvedere singolarmente alle scelte di una diversa soluzione abitativa; oppure per disponibilità appena sufficiente a preservare, ad esempio, il percorso di studi del proprio figlio o per affrontare seri problemi di salute. Le sentenze, in tal senso, provano che a volte queste motivazioni non sono veritiere; la convivenza separata diviene una truffa, con la quale si alimentano comportamenti elusivi o di prendere accordi simulatori illeciti.

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