Ecco come si pronuncia l’Erario circa la possibilità che il contribuente possa ottenere un rimborso straordinario dalla propria dichiarazione. I particolari
Sembra che i “compiti di casa” che il Fisco impone ai contribuenti non finiscano mai, sebbene, in verità, qualche attimo di pausa c’è eccome, dopo aver adempiuto ai doveri di cittadini. Se la contropartita è quella di dover rischiare multe, sanzioni, pagamenti di interessi per ritardata presentazione, forse è meglio superare lo scoglio di imposte e tasse secondo i termini previsti e sborsando quanto congruamente richiesto.
Insomma, è facile intuire che si sta parlando della dichiarazione dei redditi, a carico di numerosi lavoratori e pensionati, alle prese con la compilazione, in modalità autonoma o meno del modello 730 da presentare all’Agenzia delle Entrate. Si tratta di un impegno costante che può essere agilmente superato, in realtà, se la propria condizione fiscale è estremamente semplice, al punto da poter usufruire del modello per la dichiarazione precompilato dalla stessa Agenzia.
Rimborso 730, cosa può ottenere a sorpresa il contribuente
I titolari di redditi o i nuclei familiari che sono caratterizzati da una condizione fiscale estremamente semplificata, che non include, dunque, casistiche particolari o complesse integrazioni, possono chiudere la faccenda della presentazione per la dichiarazione dei redditi, inoltrando il modello 730 precompilato, scaricandolo dal portale dell’Agenzia delle Entrate a partire dal 30 aprile 2023.
Non manca, pertanto, molto a semplificare il proprio dovere col Fisco; ma per qualsiasi correzione o integrazione, vi è un ampio margine di tempo, dal momento che il termine ultimo per la scadenza è il 30 settembre 2023, sia per i titolari di modelli precompilati suasero per coloro che effettueranno la compilazione autonomamente o tramite un CAF. Nel frattempo, è bene continuare a raccogliere scontrini, ricevute e fatture relative alle spese che producono le consuete detrazioni.
Proprio queste ultime fanno maturare il cosiddetto rimborso Irpef, che per dipendenti e pensionati titolari di dichiarazione dei redditi, avviene tra i mesi di luglio e novembre, all’interno della busta paga. Può accadere che tale rimborso sia di un importo superiore all’imposta lorda, e su questo basare il conguaglio. È nel corso del conguaglio che l’applicazione di detrazioni abbassa l’imposta; ma a versamento già effettuato, il contribuente diventa creditore nei confronti del Fisco. L’alternativa può essere quella di rateizzare le detrazioni; oppure, di trasferire le detrazioni ad un familiare soggetto Irpef (ad esempio, il coniuge), dividendo dunque i rimborsi ricevuti in misura piena, senza limitazioni nella capienza fiscale. Tipiche di quest’ultima opzione sono le detrazioni spettanti per i figli a carico: possono passare all’altro genitore nella misura del 100%.