Le detrazioni per i figli a carico potrebbero tornare in busta paga già dal prossimo anno: vediamo le novità a riguardo
Potrebbero tornare presto, e in particolare dal prossimo anno, le detrazioni in busta paga per i figli a carico. Il governo Meloni è infatti al lavoro per la nuova Riforma Fiscale e, tra i vari punti, rientra proprio quello legato a questo genere di detrazioni nel Modello 730 della Dichiarazione dei Redditi.
Giancarlo Giorgetti, attuale ministro dell’Economia, ha infatti confermato che nelle priorità del governo c’è la tutela dalla famiglia e della natalità e questo avverrà anche tramite la riforma fiscale che andrà a favorire i nuclei familiari numerosi. Vediamo allora tutto quello che potrebbe accadere entro il prossimo anno e che riguarda le detrazioni per i figli a carico in busta paga.
Modello 730: tornano le detrazioni per i figli a carico?
Le detrazioni per i figli a carico in busta paga sono state abolite lo scorso anno con l’introduzione dell’Assegno Unico Universale. Dal prossimo anno, però, si potrebbe assistere ad un ritorno di tali detrazioni non solo in busta paga ma anche nei cedolini della pensione o a conguaglio sulla dichiarazione dei redditi e quindi sul Modello 730.
Le misure per la Riforma Fiscale ancora non state definite ma l’ipotesi più accreditata è quella del quoziente familiare che dovrebbe calcolare l’imposta dovuta non dal singolo contribuente ma da tutto il nucleo familiare in base ai redditi complessivi e alla composizione dello stesso nucleo.
Questo strumento, però, potrebbe portare a problemi di natura costituzionale dal momento che in Italia è passibile dell’imposta sul reddito il singolo cittadino e non il nucleo familiare. Si tratta di un problema importante che potrebbe portare ad un percorso lungo e complesso non attuabile entro il prossimo anno.
Proprio per questo motivo che le detrazioni per i figli a carico potrebbero essere reintrodotte con altre metodologie. Innanzitutto tramite lo sconto che spetta al 50% tra i due genitori fino a esaurirsi per redditi superiori a 95.000 euro. Un’altra alternativa sarebbe quella di riconoscere una detrazione di importo fisso a prescindere dal reddito e variabile solo in base al numero di figli.
