L’INPS non potrà richiedere i soldi indietro, inviati per errore, ad un contribuente: la sentenza del Tribunale di Rimini che cambia tutto
La maggior parte dei contribuenti italiani ha a che fare con l’INPS, ovvero il principale ente previdenziale del sistema pensionistico pubblico italiano. Ogni mese, ad esempio, saranno detratti dallo stipendio proprio i contributi INPS e, sempre all’Istituto andranno pagate varie tasse nel corso dell’anno.
Ovviamente è anche l’INPS ad elargire le pensioni per coloro che sono usciti dal mondo del lavoro e sempre in capo all’Istituto si deve l’erogazione di tantissimi bonus ed incentivi come il Reddito di Cittadinanza o l’Assegno Unico Universale. Ovviamente l’INPS non è infallibile e ci sono stati casi in cui ha erogato per errore soldi ai cittadini, soldi che poi ha chiesto nuovamente indietro.
Una recente sentenza del Tribunale di Rimini ha però messo in luce una importantissima novità a riguardo: l‘INPS non può richiedere indietro del denaro che ha erogato per errore. Il caso che ha portato alla sentenza ha riguardato un giovane invalido al 100% al quale INPS ha chiesto la restituzione di 50 mila euro, a detta dell’Istituto erogati senza diritto.
Un giudice del lavoro di Rimini ha annullato il provvedimento dell’INPS perché non c’era il dolo da parte del percettore. L’INPS contestava al ragazzo, affetto da una malattia genetica, di aver continuato a percepire negli anni in cui ha vissuto all’estero con i genitori la pensione di invalidità, cosa non permessa dalla legge italiana dal momento che bisogna avere la residenza in Italia per percepirla.
La madre del ragazzo, suo amministratore di sostegno, aveva però inviato all’INPS i documenti che comunicavano il trasferimento, esattamente come fatto anche con l’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) e con tutte le autorità amministrative e di polizia italiane competenti. Nel caso del ragazzo non esisteva il dolo sulla ricezione dei trattamenti pensionistici.
Per il giudice di Rimini al ragazzo e a sua madre non può essere imputata una qualche omissione nella presentazione della documentazione necessaria a ottenere e conservare il diritto alla pensione. Stava all’Istituto assicurarsi che il cittadino avesse effettivamente diritto alla pensione di invalidità.