Lo sapevi che, in caso di debiti a tuo carico, potresti anche correre il rischio di vederti pignorata anche la Naspi?
Quando parliamo della Naspi, come senz’altro ben sapete, facciamo riferimento a un’indennità economica di disoccupazione. Vale a dire che i suoi diretti interessati sono proprio tutti coloro che si sono ritrovati inaspettatamente e soprattutto in modo del tutto involontario in una situazione che li ha portati a perdere il proprio lavoro. Come ad esempio il licenziamento o ancora il non rinnovo del proprio contratto determinato. Ma cosa succede a questo aiuto economico in caso di debiti?
E’ importante specificare, prima di approfondire questo argomento e provare a darle una risposta, che in realtà la Naspi non è pensata per essere un sussidio al reddito. Quando più una forma di supporto che possa spronare le persone a reintegrarsi nel mondo del lavoro: proprio per questo, per dimostrare di essere in diritto di beneficiare di questo aiuto economica, bisogna anche mostrarsi propensi a trovare un lavoro attraverso campagne, iniziative, corsi e uffici di collocamento. Ma cosa succede, nello specifico, a questa indennità qualora ci siano dei debiti a nostro carico?
D’altronde una delle tecniche più utilizzate quando ci sono dei debiti a carico di una persona, sfruttata soprattutto dai credito che cercano modi per riuscire a reintegrare quelle che per loro altrimenti sarebbero delle perdite economiche, è proprio quella del pignoramento. Ed è proprio per questo motivo che molte persone si chiedono se, in questo caso, anche la Naspi possa essere soggetta a pignoramento: scopriamolo insieme.
Ebbene, in realtà nonostante quanto molti potrebbero pensare, anche la Naspi può essere ignorata: dunque, anche se questa viene elargita nello specifico a chi non ha più un reddito, questo non rappresenta un attenuante o un modo alternativo per svicolare a questa spiacevole situazione. Attenzione però, perché questo non vuol dire che si va incontro a una totale perdita della propria indennità.
In caso di pignoramento, infatti, può essere sottratta solo una quantità specifica e stabilita sulla base di statiche della Naspi. Così come vale per la pensione, dunque, nonostante la presenza di debiti, si deve in ogni caso assicurare la presenza del cosiddetto “minimo vitale”.