Continuano i chiarimenti relativi alla possibilità di usufruire del condono edilizio e della sanatoria per abusi
Contunuano le vicende legate alla possibilità di usufruire del terzo condono edilizio concesso dalla legge. Un problema molto sentito non solo nelle città, ma anche e forse soprattutto nei centri minori e nelle zone rurali. Le novità riguardano le opere effettuate in maniera illegittima su aree sottoposte successivamente a tutela e vincoli di difesa degli interessi idrogeologici, ambientali e paesistici.
Gli abusi edilizi costituscono una questione molto delicata che si intreccia non solo alle questioni abitative, ma anche alla tutela del territorio e al rispetto di norme di sicurezza in considerazione delle condizioni ambientali estremamente instabili dal punto di vista idrogeologico. Eventi naturali per quanto eccezionali (metereologici o sismici che siano) hanno conseguenze anche più gravi proprio per il mancato rispetto di norme di sicurezza e prevenzione.
Condono edilizio, novità previste per il 2023
Comunque la Corte di Cassazione ha recentemente fornito dei chiarimenti sulla questione, intervenendo sulla possibilità di condono per opere edilizie illegittime su aree assoggetate in tempi successivi a qualche vincolo, con effetti validi fin da quest’anno. Secondo i giudici è possibile ottenere la sanatoria per gli abusi esclusivamente per lavori edilizi di minore rilevanza per esempio restauro, risanamento conservativo o manutenzione straordinaria.
Ma per tali interventi è necessaria l’autorizzazione preventiva dell’autorità territoriale responsabile della difesa del vincolo. Quindi solo così è possibile la sanatoria per il terzo condono edilizio. La sanatoria è ottenibile se le costruzioni sono sostanzialmente consone alle norme urbanistiche e con discordanze relative a:
- regole antisismiche, ma con possibilità di collaudo successivo;
- norme sulle distanze minime di rispetto stradale in materia di edificazione fuori dei centri urbani e che non sono pericolose per la sicurezza del traffico.
Anche in questo caso è necessaria la previa autorizzazione dell’autorità che deve tutelare il e far rispettare il vincolo edilizio per usufruire della sanatoria. Per opere realizzate in modo non conforme alle norme urbanistiche e alle prescrizioni previste agli strumenti urbanistici, costruite in zone già soggette a vincoli anteriori alle costruzioni non si può approvare il condono di un abuso edilizio, secondo quanto dichiarato da sentenze del Consiglio di Stato.