Ecco quanto percepiranno i pensionati dai redditi più bassi dopo le modifiche; ma dovranno attendere ancora fino a maggio. Di cosa si sta parlando
Nel corso dell’ultimo anno, la reazione istituzionale contro l’imperversare dell’inflazione sui redditi e sui prezzi al consumo, è stata fondamentalmente quella di operare una rivalutazione rispetto ai rincari che si sono registrati. Non soltanto, dunque, i noti aumenti sulle bollette del gas, ma anche nel listino di quei beni di consumo che rischia di essere boicottato nelle sue parti essenziali dalla parte più svantaggiata della popolazione.
Gli ultimi governi hanno risposto innanzitutto rilasciando fondi straordinari a vantaggio della ripresa dei redditi e del sostegno alle spese. Si parla di bonus come quelli da 200 e 150 euro. Dopodiché, un piano di risanamento è partito dallo scorso mese di ottobre, quando è iniziato l’adeguamento ISTAT degli importi pensionistici INPS, anticipato di un trimestre per almeno una frazione.
Aumento pensioni minime: di quanto sarà il prossimo assegno
A partire dall’ultimo trimestre 2022, la rivalutazione si è basata su un indice previsionale del 2%, applicato sulla base delle aliquote appartenenti agli scaglioni reddituali. Dal 1° gennaio 2023 l’indice effettivo complessivo è giunto al 7,3%, ma non è escluso che si provveda ad un nuovo ritocco per arrivare alle stime inflazionistiche attuali, le quali si aggirano intorno all’11%.
Ai lavoratori, in particolare ai dipendenti con i redditi più bassi, la misura più strutturale ad hoc si è concretizzata nel taglio del cuneo fiscale contributivo, operato all’inizio di quest’anno. Il tutto è andato integrandosi, nello specifico, con la proroga dell’indispensabile strumento dell’Assegno Unico e universale, destinato alle famiglie con figli minorenni e disabili a carico.
L’altra novità si avrà il prossimo maggio, quando sarà ufficializzato l’aumento delle pensioni minime, con validità 2023-2024. L’effetto deriva dal medesimo che ha riguardato l’adeguamento delle altre pensioni, quindi, ancora una volta, dalla perequazione al 7,3% estesa ai trattamenti pensionistici fino a 4 volte il minimo. L’aumento dei trattamenti minimi scadrà il 31 dicembre 2024. Quest’anno, la percentuale incrementale è pari all’1,5%, mentre dal 2024, sarà del 2,7%. L’incremento sarà visibile dalla prossima tornata pensionistica, con l’assegno che da 563,74 euro passerà a 572,20 euro; ma per gli over 75, il rateo sarà pari a 599,82 euro.