Questi sono i margini di rendimento da non sottovalutare quando si progetta l’apertura di un libretto di risparmi. I particolari
Nella vita di un individuo vi sono vari momenti cruciali che definiscono fondamentali fasi di passaggio. Da sé una persona può vivere episodi certamente formativi; è altrettanto certo che per una società il vero valore costruttivo nei suoi stessi confronti, si attesta nella formazione di una famiglia. Un nucleo familiare, in questo senso, accentra su di sé questioni di carattere educativo (in presenza di figli) e di convivenza, ma non solo.
In poche parole, la famiglia diventa una grande scuola di economia. In virtù di tagliare mensilmente il traguardo della comune sussistenza, il valore della spesa, dell’uso del denaro, degli obiettivi all’orizzonte, riveste un ruolo per una condotta di vita adeguata e soddisfacente. Nei momenti di difficoltà economica, e dinanzi all’acuirsi di eventi ed agenti esterni problematici, ecco che la scialuppa di salvataggio dovrebbe arrivare dai propri risparmi.
Lo hanno insegnato anche le recenti bollette energetiche e il corso attuale dell’inflazione: di fronte all’erosione dei redditi, specialmente se bassi, l’aiuto di quelle vecchie somme messe da parte possono rispondere alle urgenti necessità per il mantenimento di tutti i componenti familiari. Ecco pertanto l’esigenza di assumere un atteggiamento di proverbiale “formichina” rispetto a come si spende il denaro.
D’altronde, il brutto inverno della cicala può raggiungere chiunque. Forse proprio per questo che gli italiani si sono costruiti, nel tempo, la nomea di ferrei risparmiatori, primi nelle classifiche mondiali. È anche vero che da tempi immemori le famiglie italiane hanno avuto a che fare con strumenti di gestione dei piccoli e medi risparmi. Nella sua storia, le Poste Italiane hanno portato avanti e contribuito alla sua evoluzione, di uno strumento come il libretto dei risparmi postali.
Oggigiorno, il Gruppo propone ai suoi stessi utenti di tramutare il vecchio libretto in una versione evoluta, periodicamente promossa con rendimenti di breve e medio termine assolutamente interessanti. Come l’Offerta Supersmart: c’è la versione 180 giorni, con un rendimento all’1,50%; e la Premium 300 giorni, con un tasso di interesse annuo al 3,00%. Con un accantonamento minimo di mille euro, si può così ottenere un tasso di interesse più elevato a scadenza. L’Offerta Supersmart Premium, in particolare, è riservata alla cosiddetta Nuova Liquidità, cioè quelle somme versate a partire dal 17 marzo 2023 e fino all’8 maggio 2023. Ecco qualche esempio di guadagno sulle somme accantonate, rispetto sia all’offerta di 180 giorni sia all’offerta di 300 giorni: su mille euro accantonati, gli interessi sono rispettivamente 5,47 euro e 18,24 euro; con 2mila, 10,95 e 36,48 euro; con 5mila, 27,37 e 91,20 euro; con 10mila, 54,74 e 182,41 euro.