Naspi, queste persone perderanno 1 mese di disoccupazione

Lo sapevate che ci sono alcuni beneficiari della Naspi che rischiano di perdere ben un mese di pagamento? Scopriamolo

Naspi (Foto Pixabay – pensioniora.it)

Torniamo oggi a parlare di un aiuto economico molto interessante e che soprattutto per tantissimi di noi rappresenta un vero e proprio salvavita. Stiamo parlando proprio della Naspi, conosciuto anche come l’indennità di disoccupazione che spetta a tutti quei lavoratori o lavoratrici che hanno involontariamente perso il proprio lavoro: o per licenziamo o, ancora, per mancato rinnovo del proprio contratto a tempo determinato. Qualcosa, però, sta cambiando e soprattutto sembra che qualcuno sia ora a rischio.

Una prima cosa molto importante da sottolineare quando si parla della Naspi, è che in realtà questa indennità economica non ha lo scopo di essere un sussidio al proprio reddito quanto piuttosto di fornire una forma si sostentamento volto proprio al reintegro del soggetto in questione nel mondo del lavoro. Proprio per questo, per essere meritevoli di indennità, è opportuno mostrarsi impegnati in quelle che sono le attività di ricerca, come ad esempio presentarsi ai corsi di aggiornamento o agli uffici di collocamento. Scopriamo però cosa sta succedendo proprio in questi ultimi giorni: ecco cosa c’è da sapere.

Perché qualcuno perderà un mese di Naspi, scopriamolo

Naspi (Foto Pixabay – pensioniora.it)

Nonostante l’indennità da disoccupazione rappresentata dalla Naspi cerchi di essere sempre dalla parte di tutti e nella maggior parte dei casi rappresenti un vero e proprio salvavita per tantissimi di noi, c’è adesso una categoria di persone che rischia di ritrovarsi svantaggiata e non poco. A essere a rischio, in effetti, è proprio la percezione di un’intera mensilità di questa indennità: ma chi è che rischia maggiormente questa conseguenza?

Stiamo parlando, purtroppo, proprio delle neo mamme: solitamente a chi si dimette volontariamente non spetta la Naspi, fatta eccezione per le situazioni rappresentate dal periodo necessario di maternità (la quale, lo ricordiamo, scatta dai trecento giorni precedenti alla data del parto fino al primo anno di vita del figlio). Questa situazione, per poter essere accettata, deve però essere prima convalidata dall’Ispettorato territoriale del lavoro.

Ed è proprio in questo momento delicato, ovvero nel momento di transizione in cui si attende la convalida da parte dell’Ispettorato, che le neo mamme rischiano di perdere alcune giornate importanti di Naspi e dunque poter perdere anche un intero mese di disoccupazione.

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