Quali dinamiche si attivano se tra i beni trasmessi dal defunto vi è un libretto di risparmi destinato ai legittimi eredi. Di cosa si sta parlando
Le famiglie, come spesso si suole dire sono le unità minori dei modelli di società. Tanto più che le dinamiche e le variabili che intercorrono vengono osservate nella dimensione empirica della scala ridotta di una vera e propria società. In sostanza, sotto osservazioni vi sono sì i comportamenti inglobanti i diritti e i doveri sulle spalle di ciascun componente familiare, ma anche le risposte nella educazione dei figli, della gerarchia delle funzioni ecc.
Come tutte le società, anche la famiglia può incorrere in una grave crisi, la quale, seppure trasversalmente, sarà di natura economica. Basti pensare all’evento peggiore che possa accadere dentro una famiglia: un lutto. In particolar modo, si provi ad identificare il defunto con la figura di colui o di colei in possesso della titolarità dell’unico reddito della famiglia; la crisi riguarderà pertanto i membri superstiti economicamente non autosufficiente.
Se il de cuius è stato pensionato, le norme dell’INPS vengono in soccorso alla condizione economica dei superstiti: grazie al ricevimento della pensione di reversibilità, ad ogni superstite (in primis, l’altro coniuge e i figli) percepiranno una quota prestabilita del trattamento previdenziale del primo. In assenza di coniuge e i figli, a beneficiare di una percentuale della prestazione saranno fratelli, sorelle o genitori ancora in vita (rigorosamente a carico).
Al di fuori della trattamento pensionistico, l’ordinamento regola la successione di eventuali beni, ossia beni mobili e beni immobili: si parla della titolarità del conto corrente, di un libretto dei risparmi e di un portafoglio di titoli e investimenti; e ancora l’intestazione dell’abitazione e di altri immobili che possono eventualmente produrre delle rendite. Tale eredità viene trasmessa una volta che i legittimi eredi hanno manifestato la propria accettazione.
Non è necessario un testamento; le leggi previdenziali sono in grado si gestire la successione dei beni, tra parenti presenti o assenti, in linea diretta o meno col defunto, fino al sesto grado. Un erede a cui è destinato il libretto dei risparmi postale non riceverà immediatamente questo nuovo, improvviso credito. Per lo sblocco, le Poste Italiane si riservano due-tre mesi di tempo. Sono le stesse Poste, alla morte del titolare dei risparmi, a comunicare ai familiare il blocco del libretto, fino alla presentazione della Dichiarazione di successione per l’eredità. La richiesta di sblocco comporta i seguenti passaggi: comunicazione alle Poste della morte dell’intestatario; invio del certificato di morte; invio della copia della dichiarazione di successione rilasciata dall’Agenzia delle Entrate, con l’indicazione degli eredi del defunto; compilazione della documentazione richiesta dalle Poste; chiusura di ogni rapporto finanziario contrattuale intestato al defunto.