Perchè in alcune corcostanze si ha importo pari a 0 per l’Assegno unico e universale su Reddito di Cittadinanza
L’Assegno unico e universale è la prestazione introdotta più di un anno fa per accorpare e riordinare in una sola prestazione, tutta una serie di misure e agevolazioni a favore e tutela della natalità e della genitorialità. Quest’anno ha subito alcune modifiche ampliando l’ammontare degli assegni per i bambini fino a 3 anni e per le famiglie numerose. Ritocchi si sono avuti per tutti i nuclei familiari in virtù delle rivalutazione sul tasso d’inflazione spettante per legge. Inoltre è compatibile con il bonus asilo nido.
Questa prestazione spetta, come detto, a tutte le famiglie con prole e dunque tutte le categorie di lavoratori dipendenti (sia pubblici che privati), lavoratori autonomi, pensionati, disoccupati, inoccupati, eccetera. Ne hanno diritto naturalmente anche i beneficiari di Reddito di Cittadinanza ai quali è erogato con le stesse modalità di accredito del reddito stesso, mediante versamento su carta RdC. Per questi beneficiari non è necessaria la presentazione della domanda, ottenendo d’ufficio l’importo spettante.
Questa una breve descrizione della misura. Ma per alcuni destinatari del Reddito di Cittadinanza la quota spettante della misura per la prole è pari a 0 euro. Ma quando succede? Il Reddito di cittadinanza erogato per le famiglie con prole è già integrato dalla parte spettante per i figli. Infatti la somma viene calcolata sulla base del numero dei componenti della famiglia (quindi compresi i figli a carico) e della relativa scala di equivalenza.
L’Assegno unico quindi viene corrisposto solo come integrazione di quanto già percepito con il RdC, risultando inferiore a quanto ricevuto dalle famiglie che non usufruiscono del sussidio. Può capitare quindi che la quota spettante per la prole calcolata nel Reddito di cittadinanza risulti superiore a quella per l’assegno unico. Dunque l’integrazione non viene corrisposta risultando pari a 0.
Queste situazioni, con modifiche dell’accredito su carta spesa RdC, si verificano in base a variazioni Isee o a cambiamenti della composizione del nucleo familiare interevenuti di mese in mese. per ogni dubbio si deve far riferimento al proprio fascicolo personale, consultabile mediante credenziali Spid, Cie o Cns sul sito dell’Inps.