Pensioni, troverai questa differenza rispetto allo stipendio

Gli ultimi stipendi percepiti saranno uguali agli assegni delle pensioni? Tasso di sostituzione, che cosa vuol dire

Pensioni più basse
Pensione (Foto Adobe – pensioniora.it)

Il sistema pensionistico e previdenziale italiano è alle prese con i cambiamenti demografici e sociali del Paese. La popolazione italiana invecchia sempre più con un numero di nascites empre più esiguo. D’altra parte il mondo del lavoro, e quindi l’ammontare complessivo dei contributi che entrano nelle casse dello stato, è segnato da precarietà e retribuzioni contenute.

Tutto ciò determina la necessità di limitare le spese pubbliche per le pensioni. Sono ormai molti anni che si parla di riforma della previdenza, fin dai tempi dell’introduzione del sistema contributivo all’inizio del 1996. Il fatto che ancora si discuta di cambiare il sistema pensionistico, dimostra le difficoltà esistenti.

Pensioni, tasso di sostituzione che cosa è

Pensioni più basse
Pensione (Foto Adobe – pensioniora.it)

Nel vecchio sistema retributivo raggiungere uno stipendio elevato negli ultimi anni di carriera era sinonimo, almeno nella maggioranza dei casi, di una pensione pari o quasi alle ultime retribuzioni percepiti. Oggi le cose sono radicalmente diverse. Il sistema contributivo in vigore, in misura minore quello misto, si regge su altre regole di conteggio dell’assegno pensionistico.

Si basa esenzialmente sul montante contributivo, cioè la somma complessiva dei contributi versati durante il lavoro, i coefficienti di trasformazione, l’età anagrafica e di accesso alla pensione. Un lavoratore oggi non avrà mai con l’assegno della pensione la stessa cifra avuta con le ultime retribuzioni lavorative.

La percentuale di differenza tra ultimo stipendio percepito e primo assegno pensionistico si dice tasso di sostituzione. Nelle migliori delle ipotesi quella percentuale è oggi del 70 per cento. Per esempio uno stipendio di 1500 euro al mese corrisponde a circa 1050 euro. In realtà ben pochi lavoratori raggiungono un tasso di sostituzione del 70 per cento.

Molto dipende dagli anni di contribuzione effettiva che si sono avuti nella carriera lavorativa. Con 20 anni di contribuzione, il minimo per la pensione di vecchiaia, il tasso di sostituzione non arriva al 50 per cento. Meno contributi si versano, meno elevato è il tasso che si ottiene. In genere, andare in pensione anticipata significa meno contributi e quindi pensione più bassa.

Per concludere, si può dire che oggi un lavoratore che sta per andare in pensione si deve abituare all’idea di un reddito più basso e che questo meccanismo diverrà sempre piu evidente quando ad andare in pensione saranno i primi lavoratori con un sistema contributivo puro.

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