Cessione credito, stop a bonus edilizi per questi soggetti

Nuova battuta d’arresto nei riguardi del recupero del credito, il quale il bacino dei beneficiari si sta riducendo gradualmente. Cosa sta succedendo

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Cessione del credito (Foto Adobe – pensioniora.it)

Le incombenze economiche che si stanno abbattendo (e quelle che si sono abbattute) sulle casse dello Stato, non impediscono ai cittadini di percepirne gli effetti. D’altronde, la crisi che ha preso avvio dalle vicende ucraine a partire dal 24 febbraio scorso, ha prodotto nuovi rilasci straordinari di fondi da parte del governo, al fine di contrastare l’impoverimento dei redditi più svantaggiati.

La legge di bilancio ha tradotto queste nuove autorizzazioni di spesa nella proroga ad essenziali misure quali il Reddito di Cittadinanza e l’Assegno Unico e universale per le famiglie, ma anche nella miriade di sussidi e indennità, oltre alla conferma di bonus a favore dei nuclei: dunque, bonus nascite, maternità, asilo nido, a sostegno delle spese per i figli nei primi anni di vita.

Cessione credito, questi richiedenti non riceveranno più i vantaggi fiscali

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Cessione del credito (Foto Adobe – pensioniora.it)

In realtà, le luci della ribalta sono gradualmente scemate se non quando se ne percepisce l’avvicinarsi dell’esaurimento definitivo della misura. Si sta parlando dei bonus edilizi, il cui finanziamento è sempre più ostacolato dalle nuove necessità di assistere i redditi, sorte dall’escalation dell’inflazione, dal calo del potere di acquisto, dal rincaro delle bollette e del costo della vita in generale.

Di fatto, ancora oggi gli italiani stanno rispondendo al vecchio appello di ristrutturare, modernizzare, aggiornare la propria abitazione o gli spazi in comune presso gli edifici condominiali. Un po’ nella parola d’ordine fornita dal Superbonus 110%: sostenibilità ambientale. Per un paio d’anni, la spesa degli interventi edilizi è stata a carico dello Stato, grazie alla detrazione degli importi in dichiarazione dei redditi, sconti in fattura e cessioni del credito.

Oggigiorno il reale ostacolo risiede proprio nelle cessioni del credito nei confronti degli istituti di credito. La chiusura dei rimborsi statali alle banche mette la parola fine ai bonus edilizi. Nel dettaglio, il Decreto Legge 11/2023 interrompe tali agevolazioni nei confronti di minimi, i forfettari e gli incapienti, d’ora in poi impegnati in prima persona a pagare le spese relative alle proprie abitazioni. Ciò è dovuto al fatto che mancano i fondi da ricavare direttamente dalla tassazione dei redditi Irpef. Cessione del credito e sconto in fattura sono consentiti soltanto per: i lavori fatti dai condomini, a CILA presentata e già deliberata; i lavori diversi da quelli eseguiti dai condomini, una volta presentata la comunicazione di inizio lavori (CILA) o di altro titolo per il riconoscimento del Superbonus; i lavori di edilizia libera, con la comunicazione di inizio lavori; i lavori di demolizione e ricostruzione degli immobili, una volta presentata l’istanza di acquisizione del titolo abilitativo.

 

 

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