Ecco quanto comunica l’INPS sulla base delle modifiche susseguitesi nell’ambito del conteggio degli importi destinati ai figli. Di cosa si tratta
Sebbene sia stato appena chiuso il primo trimestre del 2023, è ancora ampiamente tempo di aggiornamenti per l’INPS. Si tratta di aggiornamenti che hanno la loro origine nelle linee guida approvate nella legge di bilancio, e ancora oggi sono oggetto di adeguamento da parte degli uffici competenti della Pubblica Amministrazione. Ovviamente, l’adeguamento non è rivolto soltanto ad uso interno ma ad una fattiva applicazione sullo status dei cittadini interessati.
Comunque, alla base dei cambiamenti tutt’ora in corso vi è l’indicazione principale relativa alla proroga di misure di sostegno fondamentali per le tasche e il portafoglio dei contesti familiari e no più svantaggiati. Innanzitutto, il riferimento chiama in causa il Reddito di Cittadinanza, l’Assegno Unico e universale e diversi bonus destinati alle famiglie, ed in particolare a quelle alle prese con nascite e nuove maternità anche in circostanze di disoccupazione.
Assegno unico, novità dall’INPS per questo servizio online
Molte mamme disoccupate possono fare affidamento al rifinanziamento verso i Comuni dei fondi necessari per assegnare i “bonus maternità”, richiedibili nel corso dell’intero anno, in assenza di un’occupazione stabile. A ciò, si aggiungono, sempre sul fronte dell’infanzia, i già noti bonus nascite e bonus asilo nido, per sostenere le spese delle strutture di assistenza e accudimento dei figli nei primi tre anni di vita.
Non è sin d’ora raro che tali contributi vengano erogati cumulativamente ai percettori del Reddito di Cittadinanza. O per meglio dire gli “ultimi” percettori, dal momento che a partire dal mese di settembre si affiancherà la nuova MIA, la misura di inclusione attiva, che sostituirà interamente il vecchio contributo dal 1° gennaio 2024. Meno di sei mesi, dunque, per esaurire le attuali sette mensilità erogate dal nuovo (e in via di risoluzione) RdC.
Tutti, ma proprio tutti i nuclei familiari con figli minorenni o disabili a carico possono contare per tutto l’anno in corso delle erogazioni dell’Assegno Unico e universale. Giunto alla seconda annualità per coloro che hanno presentato la domanda di rinnovo entro il 28 febbraio scorso, assieme tra l’altro alle nuove richieste, di appresta ad una nuova e lunga tornata di pagamenti a partire da questo mese. Per coloro che desiderano conoscere previsionalmente quanto spetterebbe di contributi per ogni figlio a carico, in considerazione anche dell’ISEE in corso di validità, l’INPS mette a disposizione un utile strumento di valutazione, ossia il simulatore dell’Assegno Unico, online sul portale dell’Istituto. Proprio questa utile applicazione è attualmente in corso di aggiornamento per assorbire le ultime modifiche relativamente ai criteri di pagamento. Tra le modifiche, sono stati innalzati gli importi da corrispondere ai minori entro il primo anno di vita e alle famiglie “numerose”; oltre agli incrementi per figli disabili che hanno raggiunto la maggiore età e le correlate maggiorazioni a beneficio dei loro nuclei.