Da ora nuovi destinatari vengono aggiunti al beneficio dell’una tantum di sostegno riconosciuta nel bonus da 150 euro. Quali sono le novità
In questo frangente storico, l’inflazione, nonostante la sua crescita e accelerazione siano di complicaticatissima soluzione nel quadro delle economie europee, ed in particolare in quella italiana, sembra mordere il freno rispetto ad una maggiore azione di erosione sui bilanci familiari dei lavoratori e dei pensionati. Dunque, ogni sostegno economico rilasciato dallo Stato può talvolta essere considerato un placebo, ma inserito in un ampio catalogo di misure può pian piano fare la differenza nei portafogli.
D’altronde, per sostenere l’economia ed anzi, preservarla dagli agenti di recessione spesso imposti dalla speculazione e dai mercati internazionali, durante il susseguirsi di eventi globali in grado di detonare quelle complesse crisi di cui si è ampiamente a conoscenza, le casse nazionali, tramite l’INPS, svincola alcune fonte finanziarie straordinarie per prerogativa costituzionale, tenendo però conto degli ampi limiti di iniziativa che il credito consente.
Già a partire dalla circostanza della emergenza sanitaria da Covid-19, sono state approntate uscite straordinarie dal tesoro dell’INPS al fine di salvare i numerosi redditi di coloro che hanno subito i contraccolpi dell’ampia chiusura delle attività produttive, con inevitabili effetti per quei lavoratori che sono rimasti a casa (alcuni, definitivamente). A meglio contraddistinguere il carattere emergenziale delle misure straordinarie è stato il sopraggiungere della crisi energetica esplosa nel 2022.
Alla questione energetica si è aggiunta la calamità inflazionistica che ha pesato sull’intero costo della vita, a partire dai prezzi dei beni al consumo, sottoposti ad un significativo rialzo. A contrasto di ciò, sono stati avanzati alcuni bonus una tantum, quale come ad una sorta di adeguamento dell’entrate tanto atteso e di un rimborso verso un caos dei prezzi ingestibile. Si è quindi iniziato, nel 2022, con il bonus 200 euro, per proseguire, dallo scorso novembre, alla distribuzione del bonus 150 euro.
Dopo i redditi fino a 35mila euro lordi annui, i quali hanno beneficiato del contributo da 200 euro, è toccato ai soggetti rientranti nella soglia reddituale fino a 20mila euro percepire l’altro bonus pari a 150 euro. A riceverlo in primis pensionati, lavoratori dipendenti, disoccupati e altri percettori di sussidi e indennità. L’una tantum, distribuita dall’INPS in base alla disponibilità del credito, oggi viene estesa anche ad un’altra categoria di cittadini. Si tratta di quei lavoratori autonomi e professionisti senza la partita iva, collaboratori, dottorandi di ricerca e assegnisti, esclusi dall’iscrizione della Gestione separata. La soglia richiesta è sempre quella fino a 20mila euro, aver svolto una propria attività lavorativa partita fino al termine del 18 maggio 2022 e non possedere trattamenti pensionistici.