Se nel portafogli entra questo taglio di cartamoneta ma non sembra così uguale agli altri esemplar, vuol dire che è contraffatto. Quali sono gli indizi
Il problema si sta presentando sempre di meno, visti i tempi che si vivono, per questa truffa d’antan, oggetto, tra l’altro di una certa comicità. Ovviamente la truffa della falsificazione del denaro contante è per la Zecca dello Stato, la Guardia di Finanza e per la società tutta un fatto serissimo e penalmente grave. Certamente, anche per lasciare meno spazio ad uno dei più antichi raggiri, che i pagamenti elettronici sono una realtà.
Se la tracciabilità del denaro è estremamente comoda ai fini delle norme antiriciclaggio, e dunque al contrasto all’evasione fiscale, le nuove misure adottate dalla legislazione lasciano scoperti sempre meno margini di azione per quei tentativi di inquinare la circolazione del denaro contante con delle banconote che risultano essere soltanto carta straccia. Una mistificazione che resta, nonostante tutto, ad appannaggio, di tagli essenzialmente “forti”.
Già dall’esordio dell’Euro, in sostituzione delle molte monete presenti in vari Paesi del vecchio continente, il design scelto per creare quelle che sono tutt’oggi le banconote che trovano posto nei portafogli, conta del supporto di funzioni anti falsificazione presenti in ogni centrimetro quadrata della superficie cartacea. Occorre inoltre considerare che ogni Paese ha utilizzato la propria lingua sulla carta moneta prodotta presso la propria Zecca dello Stato.
Ecco perché l’acronimo della Banca Centrale Europea, si presenta in ben nove varianti linguistiche sulla scritta verticale a sinistra del lato frontale. Se, insomma, dovesse capitare tra le proprie mani una banconota da 50 euro, ecco come riconoscere l’anomalia che rivela la mancata autenticità dell’esemplare. Innanzitutto, tenendo la banconota in controluce, bisogna accorgersi se appare, sulla destra, l’ologramma del ritratto di Europa, visibile in entrambi i lati.
Il biglietto, inoltre, trova la sua ispirazione nei suoi dettagli più reconditi, dallo stile architettonico rinascimentale del XV e del XVI secolo; dunque, i tradizionali trattini si percepiscono al tatto, da un margine all’altro. Sempre al tatto, si deve apprezzare il rilievo stampato del valore numerico di 50 euro. Altro fattore di riconoscibilità: il colore. È sufficiente muovere la banconota per vedere che la cifra brillante, posta nell’angolo inferiore, cambia colore, appunto: dal verde smeraldo al blu scuro. La luce si sposta in senso verticale.