Quale novità per le pensioni di reversibilità relative al mese di aprile, ecco sta succedendo agli aventi diritto
La pensione di reversibilità è una forma di sussidio pensionistico ai familiari di un pensionato (o di un lavoratore) defunto. Si parla di trattamento diretto in caso di decesso di un pensionato o indiretto nel caso di scomparsa di un lavoratore assicurato con la gestione Inps.
Quest’ultimo si attiva se il lavoratore ha versato e maturato almeno 15 anni di anzianità contributiva e assicurativa oppure se abbia avuto 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva, di cui almeno 3 anni nel quinquennio prima la data della morte. Le reversibilità è una quota della pensione del deceduto, in misura variabile a seconda del beneficiario che ne usufruisce.
Pensione reversibilità, novità di aprile
Ad avere diritto di questa prestazione sono il coniuge o la persona unita civilmente, il coniuge separato o quello divorziato titolare di assegni divorzili non risposato e con data di di inizio dell’assicurazione con l’Inps dello scomparso anteriore a quella di scioglimento del matrimonio. Anche i figli possono godere della reversibilità se minorenni, inabili al lavoto, maggiorenni fino a 21 anni di età frequentanti scuola, maggiorenni fino a 26 anni frequentanti l’università.
Le percentuali di cui godono i superstiti variano a seconda il grado di parentela, nello specifico fino al 60 per cento per il coniuge, 80 per cento coniuge con un figlio, 100 per cento coniuge con 2 figli. Anche altri parenti (genitori, fratelli e sorelle) possono godere della reversibilità, se a carico dello scomparso con quote tra il 30 e il 15 per cento.
Nei mesi scorsi, anche questa prestazione è stata incrementata secondo le indicazioni della legge di Bilancio per la rivalutazione, dovuta all’incremento dei tassi di inflazione registrato dall’Istat, pari al 7,3 per cento. Si tratta solo di una perequazione parziale, il restante 0,8 per cento si effettuerà nel gennaio 2024. Ma la reversibilità come altri trattamenti pensionistici ha subito nel corso del mese di aprile alcuni tagli.
Si tratta delle riduzione dovute al pagamento delle imposte Irpef e delle addizionali regionali e comunali che avviene proprio in questo mese. L’importo di questo decremento varia tra i 50 e gli 80 euro, in base alla rata percepita dal superstite. Ma vi è anche la possibilità di conguagli nei prossimi mesi, se vi sono variazioni di reddito.