Ecco quali sono i criteri e le procedure da seguire affinché l’unico erede legittimo possa finalizzare correttamente il possesso dei beni. I dettagli
Nella nobiltà, nelle grandi famiglie patrizie dell’aristocrazia (dal sangue blu all’aristocrazia finanziaria), la fortuna delle generazioni che hanno preso in custodia lo scettro del testimone è derivata in buona parte da una eredità ricevuta in dono, o meglio, per diritto acquisito dalla linea diretta col vecchio familiare capitano d’impresa o nobile. E così via procedendo per le future generazioni di eredi, se la condotta degli attuali si mantiene “responsabile”.
In contesti più modesti, non è il caso di parlare di vera e propria “fortuna” ma può costituire una soluzione nel caso intercorressero tra i familiari superstiti di un defunto, particolari condizioni di criticità nell’ambito del sostentamento economico. Se il de cuius era titolare di un trattamento pensionistico INPS, i familiari, senza reddito o economicamente non autosufficienti, possono godere di una quota suddivisa tra coniuge rimasto e figli: la pensione di reversibilità.
Successione figlio unico: procedure e imposte
Quando un soggetto passa a miglior vita quando ancora non ha ancora acquisito il suo status di pensionato, ma è un lavoratore o comunque un titolare di beni mobiliari o immobiliari, avanza un’ulteriore prospettiva nei confronti dei legittimi eredi. La precedenza nella linea diretta è ancora una volta rappresentata dal coniuge e dai figli, i quali entrano in possesso, l’uno della metà, gli altri di un terzo del patrimonio.
Con o senza testamento da parte del defunto, la legge regolamenta le quote di eredità dei beni da trasmettere a familiari e parenti, con tutte le possibili combinazioni di assenze, fino al sesto grado di parentela. Ad ogni modo, l’erede prende possesso del bene nel momento in cui manifesta l’accettazione. Dopodiché occorre mettere in moto le procedure per la successione del bene ereditato.
La dichiarazione di successione e l’imposta di successione sono a carico dei singoli eredi, per ognuno dei quali l’obbligo nei confronti con il Fisco e l’Agenzia delle Entrate è supportato da esborsi regolati in percentuale a seconda del grado di parentela. Le imposte sono infatti stimate in base a tre aliquote: 4%, 6% e 8%. Le imposte catastali e ipotecarie restano rispettivamente equivalente al 2% e all’1% in presenza di immobili trasmessi. Nel caso in cui all’interno della famiglia l’erede sia un figlio unico, egli pagherà un’imposta di successione pari al 4%, esigibile soltanto su una franchigia oltre il valore eccedente di un milione di euro; al di sotto di tale franchigia, l’imposta non è dovuta.