Tra i percettori del contributo reddituale si registrano casi di estrema difficoltà per effettuare questa operazione. Cosa sta succedendo
L’anno 2023 ha salutato la proroga di due fondamentali misure fornite dall’INPS agli interessati con difficoltà di mantenimento reddituale di vario grado. Si sta parlando dell’Assegno Unico e universale per le famiglie e il Reddito di Cittadinanza. Anche per quest’anno, anzi, per il secondo anno, le famiglie composte da figli minorenni o disabili a carico di lavoratori, pensionati e percettori di indennità riceveranno il contributo per sostenere le spese.
A partire dal mese in corso si inaugura la seconda annualità di erogazioni per coloro che hanno presentato sia la domanda come nuovi percettori, sia la domanda di rinnovo quale vecchio richiedere, con l’opzione di allegare una nuova dichiarazione DSU dell’ISEE nel caso si siano verificate variazioni al reddito, nel 2022, tali da spostare lo scaglione dell’aliquota. Sarà invece, questo, l’ultimo anno di vita per il Reddito di Cittadinanza.
Erogato soltanto dal 2019, il Reddito di Cittadinanza ha ricevuto la proroga fino al 31 dicembre 2023, mentre dal prossimo mese di settembre si affaccerà la MIA, la misura di inclusione attiva, la quale sostituirà il vecchio RdC dal 1° gennaio 2024. Nel frattempo però i nuovi beneficiari godono soltanto di sette mensilità erogate e dell’offerta di una sola proposta di lavoro da parte del Centro per l’Impiego, pena l’interruzione anticipata in caso di rifiuto.
Inoltre, sin dal mese di marzo, sono in fase di accredito vecchi arretrati inerenti la competenza 2022 e il primo trimestre di quest’anno. Tramite la Carta RdC che il Ministero delle Finanze ha studiato con Poste Italiane, i soggetti interessati possono passare presso uno dei numerosi sportelli automatici ATM e prelevare quanto occorre per la spesa alimentare, il pagamento delle bollette domestiche e quant’altro è previsto.
Dopo i precedenti problemi a controllare il saldo, ora si registrano molti casi di utenti che non riescono ad effettuare questo prelievo. Innanzitutto, il problema si constata agli ATM Postamat, e dunque in alternativa, sono disponibili – e regolarmente funzionanti – gli sportelli bancomat degli istituti bancari, sebbene a fronte di una commissione per ogni prelievo pari a 1,50 euro. Anche per controllare il saldo, si può utilizzare il medesimo sportello, oppure, in alternativa si può contattare l’apposito numero verde o consultare il sito web dedicato o l’app Poste.