Naspi aprile, regalo di Pasqua dall’INPS ma non per tutti

Accrediti che potrebbero far felici molti interessati prima di Pasqua, ma non pochi rimarranno fuori e dovranno attendere ancora. Cosa succede

naspi prima di pasqua
NASPI (Foto Adobe – pensioniora.it)

Se può essere considerata una buona notizia – e nel fondo lo è – la legge di bilancio ha dato una nuova coloritura all’inizio del 2023, ponendo circa due terzi delle risorse finanziare dello Stato al servizio della crisi economica in corso. In parte, la linea politica intrapresa è sostanzialmente contigua rispetto alla direzione intrapresa dal governo Draghi; da un’altra parte però, si regista una maggiore focalizzazione sulle famiglie e sui pensionati.

Mentre sono sopraggiunte misure di sostegno ad hoc nei riguardi delle questioni energetiche, tradotte con contributi e bonus di sostegno al pagamento delle bollette, ed in particolare allargando il raggio reddituale ISEE per consentire un accesso agevolato alle cosiddette famiglie “numerose”, sono state promesse le misure di base offerte dall’INPS, introducendone proroghe e rinnovi.

Naspi aprile, regalo di Pasqua dall’INPS ma non per tutti

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NASPI (Foto Adobe – pensioniora.it)

A farla da padrona è il rinnovo dell’Assegno Unico e universale che con il mese di aprile inizia la seconda annualità di erogazioni ai nuclei familiari con figli minorenni o disabili a carico, nei confronti di lavoratori, pensionati, inoccupati e percettori di indennità. Con la presentazione delle domande entro il 28 febbraio scorso, per i vecchi percettori che hanno richiesto il rinnovo, non vi è stato l’obbligo di allegare un nuovo ISEE, a meno che si siano verificate variazioni reddituali importanti per il mantenimento degli scaglioni, nel corso del 2022.

Tra i percettori dell’AUU, sono inclusi in un buon numero, i beneficiari del Reddito di Cittadinanza, alle prese con l’esaurirsi dello strumento contributivo entro la fine del 2023; mentre già dal prossimo settembre approda la MIA, che sostituirà per intero il RdC dal 1° gennaio 2024. Oltre alle attuali sette mensilità di pagamento INPS (anziché 18), il Centro dell’Impiego propone una sola offerta di lavoro, anziché 3.

In un contesto come quello italiano, dove le percentuali della disoccupazione sono piuttosto scottanti, in particolare verso i giovani, determinate strette fanno ancor più male sotto la tendenza di un’economia che sta assumendo termini di recessione. Di fatto, per chi ha perso l’occupazione di un lavoro dipendente, può usufruire per almeno da sei mesi dell’indennità di disoccupazione Naspi. Il contributo viene solitamente disposto entro il primo giorno del mese successivo. Solo pochissimo riceveranno il pagamento entro il 31 marzo. Con lo slittamento al giorno 3 aprile delle lavorazioni, altri sette giorni passeranno prima di effettuare le disposizioni. Dunque, gli accrediti si vedranno apartire da martedì 11 aprile.

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