Lo sapevi che ci sono alcuni libretti Poste che nel corso di quest’anno, 2023, rischiano di andare incontro a chiusura?
Ebbene sì, se rientrate tra coloro che hanno libretti poste inutilizzati ormai da anni, fareste bene a cominciare a informarvi e soprattutto continuare a leggere quello che noi di PensioniOra abbiamo da dirvi. Sembra, infatti, che alcuni di questi corrano il rischio di andare incontro a una chiusura nel corso del 2023: scopriamo insieme di quali stiamo parlando e soprattutto perché. Ecco tutto quello che vi serve sapere.
Come prima cosa facciamo un piccolo passo indietro: quando parliamo dei libretti poste, facciamo riferimento a una delle tante opzioni messe a disposizione da Poste Italiane per poter mettere da parte e in modo sicuro i propri risparmi di anni. Tuttavia, può spesso accadere che questi siano stati ormai aperti da anni e che soprattutto risultino ormai fermi e inutilizzati: sono proprio loro, nello specificano, che rischiano di andare incontro a chiusura nel corso di quest’anno. Scopriamo chi di noi corre questo rischio e soprattutto come saperlo: continuate a leggere insieme a noi di PensioniOra per esserne informati.
Chiusura: quali libretti poste rischiano nel 2023
I libretti di Poste Italiane sono senz’altro delle ottime e valide alternative per mettere da parte i propri risparmi in modo sicuro, soprattutto quando si è più piccoli e alle prime armi con il mondo dei cosiddetti adulti. Molto spesso, però, può succedere che nel corso del tempo le cose per noi mutino, cambino e si trasformino portandoci verso atre alternative e portandoci a dimenticare o non utilizzare più il nostro libretto. E’ proprio di questo che siamo qui oggi a parlare.
All’interno del sito ufficiale di Poste Italiane, infatti, c’è un elenco costantemente aggiornato di quelli che sono i cosiddetti libretti dormienti: vale a dire dei depositi di contanti che non sono movimentati, dunque utilizzati, da almeno dieci anni. Non sottoposti a procedimenti o blocchi operativi che ne impediscano l’utilizzo, essi sono stati semplicemente lasciati indietro nonostante il loro saldo superiore a cento euro.
Questi cosiddetti libretti dormienti, che rischiano la chiusura proprio nel corso di quest’anno corrente, sono stati comodamente suddivisi per anni: perciò ci sono quelli che vanno dal 2008 al 2013 (ovvero quelli interessati da una possibile chiusura al momento), seguono gli anni dal 2014 al 2018, e per finire il 2019.