Nell’odierna compilazione del modello di dichiarazione non bisogna dimenticare di indicare queste cifre, pena le previste sanzioni. I dettagli
Già nel corso di queste settimane, i titolari di famiglie a carico, lavoratori e pensionati si stanno attivando per le consuete regolarizzazioni dell’anno previste da calendario fiscale. Il riferimento abbastanza scontato è quello alla dichiarazione dei redditi e alla sua presentazione. Alcuni contribuenti restano semplicemente in attesa che l’Agenzia delle Entrate renda disponibile i modelli precompilati, sul suo portale, accedendo con SPID o CIE al profilo dedicato, entro la fine del prossimo mese di giugno.
Rimane un’operazione semplice per coloro, come alcuni pensionati, che hanno un solo sostituto d’imposta, ossia l’INPS, che trattiene correttamente e interamente le trattenute, oppure per quei redditi esenti da IRPEF. Diversamente, gli altri contribuenti che ambiscono al rimborso di un credito IRPEF, nel rispetto dei requisiti richiesti, sono impegnati a mettere insieme quelle “pezze d’appoggio” di spese che beneficiano delle detrazioni (tra queste, le spese di affitto, il mutuo di casa, le spese assicurative e ovviamente, le spese sanitarie), da presentare assieme al modello 730.
Nel corso della compilazione, sia che si provveda personalmente al corretto inserimento dei dati e delle cifre, sia che ci affidi alla professionalità di un CAF o di un patronato, l’attenzione da dedicare a questa attività è massima, data la delicatezza suggerita dalle responsabilità penali in caso di omissione o mendacia dei dati, siano esse volontarie o involontarie.
È essenziale dichiarare integralmente i propri investimenti azionari o i depositi finanziari, ma taluni contribuenti sono chiamati a fornire qualche dato in più: come coloro i quali sono titolari di attività patrimoniali e finanziarie estere (anche per un tempo circoscritto) e al contempo hanno mantenuto la residenza in Italia. Sono chiamati a compilare l’apposito quadro RW della dichiarazione dei redditi, tramite il quale l’Erario censisce le attività estere detenute o partecipate da soggetti fiscali residenti in Italia.
A tale quadro corrisponde un prelievo fiscale, sostituito da una sanzione di 258 euro o superiore, prevista per errori nella compilazione, in sede di ravvedimento operoso. Anche chi possiede la delega a prelevare denaro da un conto corrente estero intestato ad un’altra persona residente in Italia, deve fornire il suddetto dato (a meno che il conto corrente sia di un frontaliere). Idem per chi opera in attività all’estero in Paesi che figurano nella white list, dichiarando la percentuale di partecipazione ai fini delle norme antiriciclaggio (almeno il 25% del capitale sociale).