Uno dei più antichi strumenti delle Poste al vaglio del tempo e sulla strada del rinnovamento in base a questi parametri. Ecco quali
Occorre piazzarsi di fronte un classico sportello delle Poste per subodorare uno dei tanti “sempreverdi” servizi che vengono quotidianamente erogati. Sì, perché soltanto navigando il portale del Gruppo ci si rende conto realmente quanto è tanta l’acqua passata sotto i mulini. D’altronde, sono passati centosessant’anni dall’apertura del primo ufficio postale, e nel frattempo la “mission” si è evoluta verso orizzonti prima ad oggi imprevedibili.
Bisogna riconoscerlo, il vero contributo è stato offerto dalla tecnologia che ha consentito – ma questo in linea generale – a donare maggiore autonomia, e quindi più consapevolezza agli utenti nello svolgere le operazioni e la gestione mediante i dispositivi a loro disposizione, ossia i consueti laptop e smartphone. Negli ultimi decenni, poi, le Poste Italiane si sono dotate di prodotti che hanno inaugurato una più puntuale concorrenza con il sistema bancario.
Certamente, l’utente, diventato nel frattempo un correntista del BancoPosta, oggi può connettersi col proprio conto e movimentare la giacenza con pochi semplici tap. Ma Poste Italiane ha un indubbio vantaggio rispetto alla banca. Detenendo il “monopolio” sugli strumenti per la gestione del risparmio, ossia il libretto dei risparmi e i buoni fruttiferi, essi sono interconnessi con la gestione del conto corrente tramite una semplice app.
Sempre con la medesima app, l’interessato può osservare in una sola schermata onnicomprensiva la sua intera liquidità. Per non parlare che il Gruppo è da poco approdato nella fornitura di luce e gas, con Poste Energia, e addirittura nel mondo del food delivery; si tratta di approdi che vanno ad aggiungersi alle tariffe di telefonia mobile, alle polizze assicurative e ai mutui.
Non bisogna però dimenticare il primo servizio assoluto: quello delle spedizioni. Lettere e telegrammi, come si sarebbe detto in passato. Oggi, invece, circolano bollette, estratti conto, e altre comunicazioni non proprio affettivamente personali. Emblema dell’inoltro è storicamente la famigerata cassetta postale, di cui qualche esemplare troneggia nelle grandi città, a dispetto della reputazione delle email. Le cassette sono sempre le stesse, dal 1961. Spariranno nel futuro prossimo della rivoluzione tecnologica? La novità risponde di no; alcune saranno soltanto sostituite dalle nuove Cassette Smart. Queste cassette 2.0 sono leggermente più piccole rispetto alle storiche, e al loro interno c’è un vero e proprio tecnologico punto di raccolta, fatto di sensori e raccolta dati con tecnologia Iot: rileveranno infatti temperatura, umidità, pressione atmosferica, quantità di polveri sottili e biossido di azoto presenti nell’area interessata. E poi sono in grado di inviare dati sulla quantità di corrispondenza al portalettere; se la cassetta risulta vuota, il postino eviterà un passaggio, a beneficio dell’impatto ambientale.