Cedolini più sostanziosi per queste fasce di percettori del trattamento INPS che andranno a ritirare il rateo ad aprile. Cosa sta succedendo
Nella cornice della crisi energetica ed economica, tra le priorità più urgenti fissate dagli ultimi. due esecutivi è stato incluso il soccorso alle fasce più svantaggiate tra le buste paga e le pensioni. In particolare, evidentemente per la prevalente natura della demografia nazionale, uno sguardo rapido e dinamico è rivolto ai pensionati, i quali, in assenza di un reddito autonomo e di entrate autoprodotte, debbono eventualmente attendere l’iniziativa previdenziale.
In effetti, queste circostanze, che in larga parte tutt’ora permangono, hanno gettato le basi per aiuti sia strettamente economici, sia mediante iniziative per sostenere qualunque conseguenza derivante dalla perniciosa questione energetica. In quest’ultima declinazione, la legge di bilancio aveva introdotto la proroga di sei mesi sul distacco delle utenze, nei confronti proprio di coloro che, in difficoltà, avrebbero attraversato l’inverno al freddo.
Tra le misure istituzionali più concrete, le quali hanno portato qualche soldo in più nelle tasche dei cittadini più anziani (piuttosto che detrazioni e sconti di tasse come sta accadendo con il taglio del cuneo fiscale dei lavoratori dipendenti), occorre costantemente ricordare l’anticipo dell’adeguamento ISTAT sugli importi pensionistici in base agli attuali prezzi sul consumo su base inflazionistica.
Pertanto, la rivalutazione dei cedolini INPS secondo il tasso di perequazione ha avuto inizio lo scorso ottobre con un primo indice previsionale del 2 per cento, trasformatosi, con la tornata di gennaio in un incremento effettivo complessivo del 7,3 per cento. L’indice è stato applicato sulla scorta delle quote relative agli scaglioni reddituali. Gli stessi – questi ultimi – che sono stati modificati nell’ultima legge di bilancio.
Nei prossimi giorni, gli aumenti saranno effettivi e in un certo senso sono universali, dato che sono destinati a chi possiede un trattamento quattro volte il minimo stabilito, ossia superiore ai 2.101,52 euro lordi. Nel mese di aprile saranno dunque applicate le nuove fasce stabilite dal governo Meloni, ad applicarsi nel beneficio dell’indice ISTAT: al 100 per cento del 7,3 per cento, sulle pensioni fino quattro volte il minimo lordo, ossia tra 525,38 euro per tutti e 600 euro per gli over 75; all’85 per cento, tra quattro e cinque volte il minimo lordo (quindi tra 2.101,52 e 2.626,90 euro); al 53 per cento, tra cinque e sei volte il minimo lordo (tra 2.627 e 3.152 euro); al 47 per cento, tra sei e otto volte il minimo (tra 3.152 e 4.203 euro); al 37 per cento, tra otto e dieci volte il minimo (tra 4.203 e 5.254 euro); al 32 per cento, oltre dieci volte il minimo (superiore a 5.254 euro).