Questi sono i criteri su cui riflettere per decidere per la compilazione dei modelli per la dichiarazione dei redditi o meno. Cosa bisogna considerare
È quasi una consuetudine per la quale dopo ogni crisi di governo si metta mano alla politica economica. Sì, può esserci una continua – è una possibilità – con le misure e le manovre dell’esecutivo che si è appena congedato, superando così – per causa di forza maggiore – anche gli steccati ideologici più impervi. Tendenzialmente, la prima azione che si attua una volta che i dicasteri si sono insediati, è rappresentata dall’osservare le casse statali.
Non è raro che presso le casse dello Stato, si registri un vuoto o una tale insufficienza di risorse che non c’è spazio per qualsiasi iniziativa di riforma nei confronti delle previdenze dei cittadini. Dunque – e qui si arriva alla “tradizione” – si decidere di colmare le voragini finanziarie con la rottamazione delle cartelle esattoriali. Perché sicuramente se ne contano a migliaia presso gli archivi dell’Agenzia delle Entrate o di Equitalia.
Non soltanto vecchie multe pregresse o sanzioni lievitate nel tempo in attesa – questa è la logica dei “furbetti” – che arrivi una sanatoria a condonare e cancellare tutto (in parte, una strategia non molto lontana dalla realtà). Se poi il Paese vive nel pieno di una crisi senza precedenti come quella attuale, tra risorse energetiche da reperire, risparmi dissestati, costo della vita in inarrestabile aumento, crescita dell’inflazione, ecco allora che quello che appare come uno smacco per gli onesti contribuenti, diventa una inevitabile necessità.
Tra gli inadempimenti, albergano le immancabili omissioni o mancate presentazioni delle dichiarazioni dei redditi, con riferimento a situazioni patrimoniali piuttosto alte che arbitrariamente non vengono trasmesse al Fisco. Di fatto, con gli strumenti odierni, la presentazione degli appositi modelli è soltanto il preludio ad una convenienza fiscale rispetto a determinate spese.
La mancata trasmissione della dichiarazione è ammessa – comunque – nei casi in cui non vi siano reali redditi ed introiti da dichiarare, oppure insufficienti rispetto alle soglie e alle. franchigie stabilite. È per legge obbligatoria in presenza di due CUD, quindi di due Certificazioni Uniche rilasciate al lavoratore da più datori di lavoro; in pensione, con più sostituti d’imposta; in caso di Naspi subentrata pochi mesi dopo il licenziamento come lavoratore dipendente; con redditi da proprietà; per la restituzione di detrazioni o deduzioni non spettanti in busta paga; per i redditi da lavoratore autonomo senza partita iva; e infine, per alcuni redditi su cui si applica un’imposta sostitutiva o la tassazione separata. Percependo una busta paga corretta sotto il profilo delle deduzioni e delle detrazioni, oppure con una pensione su cui è maturata una sola CU, la compilazione dei modelli 730 e RED non è obbligatoria.