In quale caso previsto dalla norma, la pensione di reversibilità va anche al fratello o alla sorella della persona scomparsa
In alcuni casi è lecito domandarsi se la pensioni di reversibilità spetti anche ai fratelli della persona che è venuta a mancare ai suoi cari. Si tratta di un caso previsto dalla normativa vigente e che per quanto non frequente è da tenere sotto osservazione. Ricordiamo che è l’Inps ha erogare questa particolare forma di previdenza.
La pensione di reversibilità è un trattamento previdenziale riversato ai superstiti nell’eventualità di decesso di un familiare stretto titolare di pensione INPS, oppure di un lavoratore iscritto a una gestione previdenziale INPS (in questo caso si parla di pensione di reversibilità indiretta) che si ottiene dietro specifica domanda. Ma quali sono i soggetti interessati a questa misura?
Il lavoratore deceduto deve aver raggiunto dei limiti contributivi per lasciare questo trattamento, deve infatti aver già raggiunto la pensione di vecchiaia o la pensione anticipata secondo le norme attualmente in vigore. In genere il primo beneficiario della pensione di reversibilità è il coniuge superstite o il soggetto unito civilmente.
Ma in alcuni casi possono accedere al trattamento i figli del pensionato morto, per esempio se minorenni al momento del decesso del soggetto o se inabili al lavoro e a carico del defunto. Anche i figli maggiorennti possono averne diritto se studenti entro i limiti di età previsti. In taluni casi anche i genitori del pensionato deceduto possono ricevere la reversibilità in caso di assenza del coniuge o dei figli, con almeno 65 anni compiuti, senza pensione e a carico dello scomparso.
Dunque sono vari i soggetti interessati da questo trattamento, tra questi anche fratelli e sorelle della persona. Ma con dei requisiti particolari, nello specifico: non ci devono essere figli e genitori che reclamino lo stesso diritto, che fratelli e sorelle siano inabili al lavoro, non siano titolari di pensione diretta o indiretta, siano a carico del soggetto al momento della sua morte e non siano mai stati sposati (celibi o nubili).
Elemento importante per l’erogazione del trattamento di reversibilità è che fratelli e sorelle fossero conviventi con il defunto al momento della sua scomparsa.