Cosa fare se il cane dei vicini è troppo rumoroso e abbaia troppo? Che dice la norma in questi rapporti di vicinato che non funzionano
La presenza di un cane è necessaria e irrinunciabile per molte persone e famiglie, può donare tenerezza e gioia. Purtoppo però non sempre le abitudini dell’animale sono accolte da tutti. Se un cane che abbaia è tollerato e capito, in genere, dal suo padrone che conosce i motivi del suo comportamento e le sue necessità, per un vicino quella stessa attività può generare seccature e insofferenza.
Tra i motivi di litigi nei condomini c’è spesso proprio un cane, le sue abitudini e la sua indole, magari troppo rumorosa o aggressiva. Un vicino non è tenuto a conoscere le motivazioni e la causa specifica di quel modo di fare, spesso non di responsabilità dell’animale, e allora la tolleranza può diventare complicata se non impraticabile.
Cane troppo rumoroso come intervenire
Allevare un cane è un impegno che richiede responsabilità e rispetto delle caratteristiche dell’animale e dei diritti di chi non è proprietario del cane. Si tratta di trovare un comportamento tollerabile che aiuti una convivenza tranquilla. Il Codice civile con l’articolo 844 prevede una regola di normale tollerabilità della rumorosità dell’animale, senza tuttavia specificare la questione.
La Cassazione la definisce mediante varie sentenze, specialmente in un giudizio del 2018, spiegando il carattere relativo della tollerabilità secondo il posto e le circostanze, dando importanza anche all’orario del giorno in cui avviene il fatto. Un cane troppo rumoroso può causare le condizioni per il disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone, reato punibile in base all’articolo 659 del Codice penale.
La legge indica nella conservazione delle condizioni necessarie al riposo e allo svolgimento delle normali attività una condizione non superabile, nemmeno dal comportamento naturale di un animale. Dunque non evitare che il cane disturbi creando disagi alle occupazioni e al riposo, così come spettacoli, ritrovi o trattenimenti pubblici, può causare fino a 3 mesi di reclusione e multe amministrative fino a 309 euro.
Esiste un contesto e una relatività di questa regola, sta alle persone coinvolte ricercare un equilibrio e un accordo tra diverse esigenze per una convivenza pacifica che renda possibile la presenza di un cane nella famiglia che lo ospita e rispetti i vicini.