In questi giorni si sta verificando l’ennesimo scossone nella lista dei programmi visibili in chiaro, e non tarderà la nuova riprogrammazione. I particolari
Il pubblico televisivo è oggigiorno composto da diverse specie di fruitori dell’immagine trasmessa. Una società a parte è stata creata dai contenitori dell’intrattenimento di programmi a pagamento come Netflix, che annovera milioni di fanatici affezionatissimi delle sue serie televisive, capaci di dettare uno standard qualitativo del tutto nuovo che ha suggerito un rinnovamento nei prodotti dei suoi concorrenti.
D’altronde, come oggi si nota, la lezione di Netflix viene appresa anche dalla RAI, che pur mantenendo una sua identità stilistica, oggi produce fiction più o meno estese, oggetto spesso di esportazione presso i format esteri e richieste in replica dal pubblico italiano; segno dunque di una crescente qualità che coinvolge il processo di scrittura delle storie, oltre che prettamente il criterio recitativo. E queste ultime scorrono nel turbolento vortice dei canali del digitale terrestre.
Sì, lo standard innovativo di trasmissione espresso dal digitale terrestre è da anni oggetto di un processo di perfezionamento che sostanzialmente non si stabilizza mai, dal momento che è suscettibile dei nuovi standard di ricezione dell’immagine imposti dalla tecnologia. La ridefinizione negli impianti comporta una ricalibratura che sovente pesa sull’utente stesso, chiamato a riprogrammare frequentemente la lista dei programmi del suo televisore.
Non fanno eccezione i giorni delle recentissime settimane, nei quali le modifiche sono state quotidiane. Ma questo ha permesso alla RAI di chiudere l’offerta del suo digitale terrestre nell’ambito dell’alta definizione supportata dalla tecnologia HBBTV. Il relativo accesso ai canali dalla propria TV avviene immediatamente se l’apparecchio è supportato del formato HbbTV 2.0.1.
Al contempo, tale radicale aggiornamento ha rappresentato l’opportunità per la RAI di lanciare il nuovo canale ad alta definizione: il riferimento è a RAI News 24 HD, rintracciabile dalla posizione 48, impostabile automaticamente col proprio telecomando, oppure inservibile manualmente dall’UHF 26, nella frequenza 514 MHz. È bastato dunque un solo canale in più per spostare, nei giorni scorsi, la complessiva numerazione degli altri canali televisivi. Come in questo caso, è bene affidarsi affidarsi frequentemente alla sintonizzazione automatica, in grado di intercettare gli aggiornamenti.