Che diritto hanno fratellastro e sorellastra in caso di eredità , ecco cosa indica la legge per questo caso
Al momento del decesso di un individuo si apre la successione che può essere legittima o testamentaria, a seconda che questi abbia lasciato o meno un testamento valido. Si parla di situazioni delicate che coinvolgono unioni familiari, parentele e affetti ma che hanno anche degli aspetti economici e legali che sono disciplinati dagli articoli del Codice civile.
Non sempre è semplice stabilire e computare le parti spettanti agli eredi quando non è presente un chiaro testamento redatto e valido dal punto di vista legale. Con l’eredità legittima il frazionamento di beni e delle proprietà si effettua sulla base a distinte norme di legge che non si può trasgredire.
Quanto compete a fratellastri e sorellastri di eredità
Se esiste un testamento quello sarà il primo documento che determinerà le quote spettanti a figli e coniuge. Il de cuius non può lasciare tutti i suoi beni ad un unico figlio e nemmeno una parte nettamente superiore alle altre, deve infatti rispettare le quote minime destinate a ogni figlio, al di là di quanto indicato nel testamento. Le quote minime variano a seconda del numero di figli e della presenza in vita del coniuge.
Ma se il defunto non ha coniuge, né figli, né ascendenti sono eredi universali i fratelli e le sorelle. In questo caso occore distinguere tra fratelli e sorelle germani, cioè quelli che hanno padre e madre comuni, e gli unilaterali, cioè quelli che hanno solo un genitore in comune. Esiste infatti una differenza nelle quote spettanti per legge.
Secondo l’articolo 570 del Codice civile ai fratelli e sorelle unilaterali (fratellastri e sorellastre) spetta la metà della parte che conseguono i fratelli germani. Quindi questa è una materia particolarmente complessa che deve essere valutata caso per caso, esaminando l’eventuale presenza di un testamento che potrebbe aver rimescolato le carte.
Senza dimenticare che a volte la legge viene in qualche modo evitata ricorrendo a donazioni che comunque devono essere ricalcolate in fase di successione. Non sono rari i casi di testamenti impugnati per quote minime non rispettate o per donazioni che determinano discriminazioni tra eredi.