Non tutte le persone che hanno raggiunto questa età possono inoltrare la richiesta di restituzione dell’abbonamento radiotelevisivo. I particolari
Un po’ come il bollo auto, quella del canone RAI rappresenta una lunga epopea tra l’istituzione della TV di Stato e i contribuenti. Si tratta dell’infinita polemica non risolta, che eventualmente si dipanerà solo con la complicità del tempo. Taluni pensano che i costi prodotti dalla RAI dovrebbero essere già ampiamente coperti dal cospicuo versamento delle tasse, dopodiché la questione si chiude qui ed ogni ulteriore spesa sia fatta poi oggetto della responsabilità alla quale è chiamata l’azienda.
Nel frattempo, prima che si sciolgano gli annali nodi teoretici sulla legittimità dell’abbonamento TV, va sottolineato che manca meno di un anno al ritorno alle precedenti modalità di pagamento del canone RAI. Dal 2024, arriva la definitiva scissione dell’importo radiotelevisivo con la bolletta dell’energia elettrica, sebbene a tutt’oggi non si conoscono i dettagli sulla nuova forma di versamento, né il futuro importo.
Dalla controversa decisione nel 2016, da parte del governo Renzi, di cumulare gli importi di RAI e luce nel documento sui consumi energetici, gli italiani hanno guadagnato un canone annuale tra i bassi d’Europa e un’ampia rateizzazione. D’altro canto, però, non sono mancati i problemi che si sono presentati nel contesto della revisione e delle verifiche dei costi elettrici, i quali non sono sfuggiti alla Commissione Europea, richiamando l’Italia ad un dietrofront più adeguato allo standard degli altri Paesi comunitari.
Di certo, ancora molti dettagli devono essere messi a punto. Probabilmente, il canone TV potrebbe trasformarsi in un codice tributo all’interno della dichiarazione dei redditi. Si ipotizza che in tal senso sarà inevitabile un ritocco al rialzo dell’importo annuale. E toccherà davvero una bella fetta di popolazione, dato che l’imposta si fonda sulla presunzione del possesso di un apparecchio televisivo.
Anche i margini di esenzione sono davvero esigui, ma una fetta di utenza viene aiutata da una felice eccezione; si tratta di: anziani che a partire dai 75 anni sono in possesso di un reddito inferiore a 8mila euro; membri delle Forze Armate operanti in ospedali militari, Case del Soldato e Sale convegno; membri delle Forze Nato con una cittadinanza straniera; diplomatici, consoli; rivenditori e riparatori di apparecchi TV. L’anziano over 75 può dunque compilare un apposito modulo per richiedere l’esenzione. Se lo stesso, in possesso dei requisiti, non sapesse di questo esonero, la RAI concede il rimborso delle somme non dovute, tramite la presentazione del modello dell’Agenzia delle Entrate. All’interno del modulo, si trova la Dichiarazione Sostitutiva da compilare per confermare i requisiti necessari per l’esonero.